5 DITA DI VIOLENZA (天下第一拳) del 1972 di Jeong Chang-Hwa

Dopo 50 anni l’opera suprema ‘Five Fingers of Death’, made in Hong Kong, del sud coreano Jeong Chang-Hwa, rimane una delle opere estreme d’arti marziali e d’azione più fenomenali e sensazionali mai realizzate. Non solo per le innumerevoli influenze generate nel tempo nel cinema, nei videogiochi e negli anime, da Tarantino a Mortal Kombat, da Riki-Ō a Kenshiro (le citazioni e omaggi si sprecano), bensì perché non esiste nulla di simile a questo film prima della sua venuta. Chi-Hao, un giovane fighter allievo del maestro Sung Wu- Yang, alla cui figlia è legato sentimentalmente, si unisce a una scuola di arti marziali, del maestro Chen- Hsin- Pei, per aumentare le sue abilità in modo da poter partecipare alla competizione di arti marziali più importante della nazione. Chi-Hao quando sente che un gangster locale, a capo di una scuola di kung fu rivale a quella di Chen- Hsin Pei, sta terrorizzando la città va in aiuto di una giovane cantante e provoca l’ira della banda locale. Alla fine, dopo mille peripezie, Chi-Hao partecipa alla competizione di arti marziali dopo aver appreso la tecnica segreta del ‘palmo di ferro’ …… Pochi film asiatici hanno avuto un successo così eclatante di pubblico e critica negli USA e nel mondo occidentale nei primi anni ’70. Solo i film con Bruce Lee riuscirono nell’impresa, grazie però all’indiscusso carisma del suo protagonista. Quello che differenzia questo dai celebri film del compianto Bruce sono le derive estreme, gore e con effetti quasi fantasy che da li in poi spopolarono nel cinema di Hong Kong e soprattutto in quello nipponico d’azione degli anni ’70. Bulbi oculari strappati con estrema ferocia, corpi dilaniati, muri distrutti e una componente drammatica e psicologica dei personaggi costante, oltre ad un ritmo costantemente serrato, rendono fantastico ogni minuto di questo film. I combattimenti infatti, oltre ad essere piacevolmente inverosimili ed allo stesso tempo sempre seriosi, non scivolano mai nel trash, nonostante assistiamo a combattimenti surreali di inaudita violenza e caratterizzati da scontri volanti che sfidano le leggi della fisica. Gli scontri dei Samurai e dei pistoleri dei celeberrimi ‘spaghetti western’ anni ’60, trovano qui una nuova visione, più cruda, selvaggia e per certi versi malvagia. Non passano infatti inosservate le bassezze e crudeltà perpetrate dai criminali di turno per vincere il tanto agognato torneo d’arti marziali ad ogni costo abbattendo gli avversari ancor prima di salire nel tappeto. Se la citata scena dello strappo dei bulbi oculari (ben rappresentata in diverse cover del film) rimane ben impressa nell’immaginario collettivo, il colpo segreto, ripreso nel titolo e successivamente da Tarantino nel suo KILL BILL, ha segnato una svolta epocale nel genere marziale e d’azione estrema. Tra teste tagliate, onde d’urto devastanti, esplosioni corporee e una colonna sonora maledettamente intrigante, la noia non trova casa in questo film, divenuto nel tempo un cult assoluto del cinema, non solo per quello afferente il kung fu e le arti marziali. 5 DITA DI VIOLENZA, titolo italiano, è il classico film estremo che non invecchia mai, anzi …. dopo 5 decenni lo si ama ancora di più!! VALUTAZIONE 5/5

H.E.

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