GUDSFORLADT (A GOD WITHOUT A UNIVERSE) del 2015 di Kasper Juhl

‘Tutti abbiamo i nostri demoni, non ci resta che accettarli e conviverci’. Il danese Kasper Juhl è un prolifico regista indipendente, amante dell’estremo a 360°. Dal torture al dramma horror psicologico più controverso, il suo cinema, pur con limiti dovuti al low budget, non ha paura di attraversare confini spesso inesistenti nel cinema più commerciale o nell’horror assai banale destinato al grande pubblico. A GOD WITHOUT A UNIVERSE (titolo internazionale) è una delle sue pellicole più accessibili e meno contorte (al contrario delle più ermetiche ‘Your Flesh, Your Curse’ e ‘Madness of Many’), dove il rapporto incestuoso tra due fratelli ne sarà cuore, anima nera e forza estrema strascinante.
Dopo diversi anni di prigione, Anders viene finalmente rilasciato. Sua sorella Mia non vede l’ora di riconnettersi con lui e riscoprire il loro stretto legame bruscamente interrotto. Tuttavia, il passato non è facile da dimenticare e la brutale infanzia dei due fratelli li perseguita ancora. Anders ricade rapidamente nelle sue vecchie abitudini distruttive, imperniate sull’illegalità e sulla criminalità più brutale, mentre Mia scopre presto un lato molto più sinistro di se stessa, destinato a ripercuotersi sulle persone che la circondano ….<br> Stupro, incesto, vendetta, torture, omicidi brutali, body horror e dramma familiare, sono tematiche difficili da concentrare in un unico contenitore senza cadere nella banalità. Kasper Juhl parte da lontano, mostrando il presente figlio di un passato burrascoso ed impossibile da seppellire. Un presente plumbeo, privo di luce ed impregnato da una sofferenza latente ed impossibile da frenare. Se la storyline, incentrata sul rapporto controverso dei due fratelli, appare già di per sé disturbante, è l’universo senza dio che li circonda a lasciarli senza speranza. Prostituzione, genitori senza anima e morale, uomini avvezzi al male più oscuro e giovani adoratori della violenza più becera alla ‘A Clockwork Orange’, finiranno per rappresentare al meglio un mondo privo di ancore di salvezza, dove forse quel rapporto così malsano tra di due fratelli, finirà per apparire quello meno peggio di tutti. Se per tutta la pellicola horror e drama non sono risparmiati (con la visione shock degli eventi che portarono Anders in prigione), il finale, un chiaro omaggio al cinema di Cronerberg, lascerà attoniti e stupiti anche i più scafati ai film indie più estremi. Nonostante alcuni piccoli errori di montaggio ed una fotografia monotematica, GUDSFORLADT è un horror estremo di assoluto valore, che riserva sorprese e non lesina quella violenza estrema spesso confinata nella segrete stanze lontane da occhi indiscreti! VALUTAZIONE 3/5

H.E.