A HISTORY OF VIOLENCE (2005) di David Cronenberg

Sulla soglia dei 40 anni di carriera, Mr. Body Horror David Cronenberg cambia pelle, abbandonando le mutazioni corporee a lui tanto care e sfornando un crime movie intenso, duro e drammatico, in linea comunque con gli aspetti psicologici multiforme che da sempre hanno caratterizzato i protagonisti dei suoi film.
Millbrook, Indiana. La vita di Tom, titolare di una tavola calda e tranquillo padre di famiglia felicemente sposato, sta per essere sconvolta quando due criminali irrompono nel suo locale armi in pugno pronti a derubare e uccidere senza un apparente motivo. Tom, con lo stupore dei presenti e dei sue criminali, reagisce prontamente disarmando uno dei due criminali e freddandoli senza esitare. Tom, finito prontamente in televisione, diventa così l’eroe americano della piccola cittadina e osannato da tutto il paese. Questa notorietà improvvisa ed indesiderata attira l’attenzione di un minaccioso gangster sfregiato di Philadelphia, giunto nella sua tavola calda e convinto che Tom sia in realtà una sua vecchia conoscenza, tale Joey, con il quale ha un conto in sospeso da oltre due decenni. Inizia così per Tom e la sua famiglia, nella quale la moglie inizia a dubitare fortemente sul passato del marito, un periodo di tensione e paura, culminata quando Il gangster sfregiato si presenta a casa di Tom, con il figlio di quest’ultimo catturato, pronto a tutto per regolare i conti sospesi ……..
Ispirato da un romanzo a fumetti, di John Wagner ed illustrato da Vince Locke, questo film mantiene una tensione costante e allucinante sin dai primi minuti, dove i due inquietanti criminali, che tenteranno successivamente la rapina alla tavola calda di Tom, mostreranno tutta la loro crudeltà anarchica e selvaggia ai danni di un piccolo motel di provincia. Una dimostrazione necessaria per enfatizzare il gesto di Tom, instillando un dubbio legittimo sullo spettatore, prima ancora di quello legittimo sulla moglie (interpretata da una bravissima e sensuale Maria Bello), sulla figura misteriosa del buon padre di famiglia Tom.
Non è un caso se proprio se lo sfregiato Carl Fogarty, un sempre roccioso Ed Harris, lo paragona al loro primo incontro alla tavola calda al celebre ispettore Harry Callaghan. Un eroe giustiziere che va di pari passo con il sogno americano tanto desiderato e ricercato da Tom, un eccellente Viggo Mortensen che ritornerà a lavorare con esito ampiamente positivo due anni con Cronenberg nel poderoso ‘Eastern Promises’.
L’imprevedibilità degli eventi narrati, dove le scene d’azione estreme, quasi splatter con crani fracassati, ossa fratturate e sangue che scorre a fiumi, diventeranno la cornice ideale per narrare una storia di violenza che incarna al meglio quel senso di giustizia fai da te americano, sopra citato, e che appare imprescindibile agli occhi delle comunità a stelle e strisce. Dubbi, tensione e paura finiranno per esplodere nella seconda parte, grazie a storie secondarie comunque in linea con quella principale (il figlio bullizzato che si ribella e la moglie desiderosa di vivere quell’adolescenza frizzante mai vissuta con Tom, conosciuto evidentemente già da adulto), dove finalmente scopriremo la verità su Tom/Joey, con uno scontro finale quasi da film western e con un atto finale, silenzioso ma che racchiude molteplici significati, dalla famiglia alla fiducia, dal passato logorante all’istinto di sopravvivenza. A HISTORY OF VIOLENCE, anche se molto diverso in apparenza dai suoi lavori più celebri, risulta un lavoro fondamentale nella lunga e corposa filmografia del cineasta canadese, capace di evolvere (come molti protagonisti dei suoi leggendari body horror ed in parte come Joey in Tom), al contrario di buona parte dei registi esplosi negli anni ’70 e poi decaduti (ogni riferimento al Darione nazionale è puramente casuale), mantenendo elevatissima la qualità delle sue opere anche nel nuovo millennio! Quasi un capolavoro!! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.