AFTERMATH (1994) di Nacho Cerdà

Esistono cortometraggi imprescindibili per ogni cinefilo estremo che si rispetti. AFTERMATH, secondo capitolo della trilogia della sua trilogia della morte (THE AWEKINING e GENESIS gli altri due), è uno dei lavori visivamente più estremi dei primi anni ’90, considerato soprattutto che si tratta di finzione e non realtà. Ovviamente se paragonato a documentari con autopsie reali (DER WEG NACH EDEN, THE ACT OF SEEING WITH ONE’S OWN e OROZCO EL EMBALSAMADOR) o ai vari shokumentary dell’epoca (TRACES OF DEATH, DEATH FILE), quest’opera può apparire come un filmetto per educande. Al contrario, messo sullo stesso piano di altre pellicole estreme dell’epoca, siamo al cospetto di una micidiale fucilata allo stomaco, in quanto gli effetti speciali sono di prim’ordine e i rumori di sottofondo (il film è privo di dialoghi), delle attrezzature di lavoro e della musica classica, trasmettono non solo disagio ma bensì una perversione estrema, in questo caso la necrofilia, in tutto il suo marcio ‘splendore’ deviato ed estremo per chi la esegue. La trama è semplice. In un obitorio giunge una ragazza vittima di un brutale incidente. Questa attira subito l’attenzione si uno dei patologi. La ragazza, di nome Marta, finirà per diventare oggetto, quando saranno da soli nella sala dell’obitorio dedicata alle dissezioni corporee, delle perversioni sessuali e necrofile del patologo forense ……Se nel pensiero comune il patologo tratta con i guanti e rispetto un cadavere per prepararlo alla cremazione o sepoltura, in quest’opera Cerdà mostra quanto sia inutile un pezzo di carne morta per chi invece si esalta con esso solo per calmare i propri istinti perversi e malati. Al contrario, quel rispetto venuto meno per una ragazza appena defunta, sarà esaltato nei suoi rituali macabri che lo porteranno a martoriare, con un duplice stupro (metallico prima e fisico poi), quel corpo senza vita e senza anima. Consegnata quest’ultima, secondo la mente contorta del patologo, attraverso il crocifisso di Marta consegnato ai parenti. Il finale, in parte beffardo, chiude il cerchio in maniera ancora più bastarda. Per la serie ‘non si butta via niente’, in quanto il cuore della ragazza troverà nuova vita. 30 minuti da visionare in sacro e rigoroso silenzio ….. estremo!! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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