ALL CREATURES HERE BELOW (2019) di Collin Schiffli

 Distruttivo film indipendente, estremamente drammatico, dal finale tragico, sconvolgente e avvilente. Un movie ‘on the road’ che vede una giovane coppia, presa a schiaffi continuamente dalla vita, che finisce per incasinarsi in un tunnel di situazioni sempre più incasinate e deprimenti, fino a giungere alla fine di un percorso figlio anche del loro oscuro passato (rivelato nella parte finale) destinato a segnare per sempre le loro misere e miserabili esistenze.
Gensan e Ruby sono due giovani che vivono ai margini di Los Angeles e lottano quotidianamente per sopravvivere alla povertà. Ruby, la ragazza, soffre inoltre di diversi disturbi mentali, mentre il suo ragazzo Gensan fatica a reprimere la rabbia che lo corrode dall’interno. La situazione precipita quando entrambi perdono il lavoro e contemporaneamente prenderanno una scelta terribile che li costringerà ad una fuga verso l’interno degli USA. Gensan infrange la legge nel corso di una fatidica serata, uccidendo un uomo per rubargli dei soldi, mentre Ruby, ossessionata dal pianto della neonata vicina di casa, decide di rapirla, auto convincendosi che si tratta di sua figlia.
Gensan allora non avrà altra scelta di fuggire, con Ruby e la neonata, verso Kansas City, un luogo dal quale si è sempre tenuto lontano per via di alcuni oscuri segreti legati alla sua infanzia …..
Inizio fortissimo e finale micidiale, dove però la parte centrale appare troppo fumosa e poco incisiva, perlopiù creata per arrivare quanto prima a quei minuti finali, inevitabili ormai e privi di speranza alcuna. Ottime le due interpretazioni, in particolare quella della confusionaria ed instabile Ruby (Karen Gillan, nota al grande pubblico per la sua presenza in numerosi blockbuster), una ragazza che lotta costantemente tra l’istinto materno primordiale ed una sofferenza mentale di alienazione ed estraneità totale dal mondo che la circonda.
Pur colpendo in maniera pesante allo stomaco siamo al cospetto di nulla di nuovo sotto il sole estremo, in quanto la sceneggiatura sembra un mix di cose già viste anche di recente, compreso il degrado onnipresente nell’Americana odierna lontana dai riflettori luccicanti della Hollywood per bene alla BACK ROADS e GOOD TIME. Nonostante questo, il film riesce a colpire duro quanto basta e lasciare parecchio amaro in bocca, tenendo conto proprio delle rivelazioni finali, citate sopra, che tenteranno parzialmente di giustificare il percorso malsano e senza punti di riferimento di Gensan e Ruby. Tosto! VALUTAZIONE 3/5

H.E.