ALLELUIA (2014) di Fabrice Du Welz

“Fai attenzione amore mio, sii prudente là fuori
La gente è incapace di vedere l’immensità del nostro amore infinito …. loro non sognano più, sono vuoti e soli. Vivono nel buio, lo ho trovato te e tu mi hai riportata in vita. Quindi fai attenzione amore mio … Sii prudente amore mio, sii prudente!”
Uno dei film più travolgenti del belga Fabrice Du Welz (CALVAIRE, ADORATION, VINYAN), uno degli autori ‘estremi’ più incisivi del nuovo millennio, è l’ultima pellicola di una lunga serie dedicata ai famigerati ‘killers della luna di miele’ o ‘killer dei cuori solitari’ Raymond Fernandez e Martha Beck. (i quali furono accusati alla loro carcerazione nel 1949 di quasi venti omicidi.
Rispetto ai suoi predecessori, fra i quali va assolutamente citato il capolavoro THE HONEYMOON KILLERS del 1969 di Leonard Kastle, è ambientato ai gironi nostri e non negli anni ’40, non seguendo alla lettera gli avvenimenti realmente accaduti ma ispirandosi per realizzare qualcosa di decisamente unico.
Belgio. Michel, un donnaiolo feticista e dedito alla truffa, incontra l’introversa Gloria online, una donna e madre di una bambina che lavora negli obitori pulendo i cadaveri, finendo con lei in una vorticosa avventura di una notte. Quando Gloria scopre di essere stata truffata, dopo aver regalato praticamente dei soldi a Michel, scopre che lo stesso usa donne sole alla ricerca del principe azzurro per estorcere con l’inganno loro dei soldi. trovato nuovamente Michel, Gloria si offre come complice dei suoi crimini seducenti, spacciandosi per sua sorella. I due folli amanti intraprendono così un’odissea mortale amplificata dal sesso selvaggio, dalla gelosia sfrenata e dalle appassionate incursioni nelle arti oscure ……..
Un Fabrice Du Welz ormai registicamente maturo, per estetica e contenuti, avvalendosi di due attori in stato di grazia e perfetti per l’occasione come Laurent Lucas e Lola Dueñas, ci spinge con forza nevrotica e impazzita in una spirale di amore, morte, dipendenze affettive, ossessioni e gelosie irrefrenabili. Punto nevralgico la simbiosi mistica, magica e sinistramente viscerale tra i due amanti, tramutati velocemente in assassini seriali (il tutto certificato da un ballo sensuale e tribale nel fuoco e senza veli), pronti a tutto pur di travolgere con la loro folle e controversa storia d’amore perversa chiunque. Ad accentuare il delirio il regista eccede piacevolmente in visioni surreali figlie della solitudine e degli incubi che affliggono i due protagonisti, in particolare Gloria, mitigando il tutto con visioni meta cinematografiche (La regina D’Africa), onnipresenti e abilmente citate nel corso della pellicola. Una irrefrenabile odissea distruttiva annegata nel sangue delle loro vittime, le quali sono deturpate e mortificate anche dopo la loro morte violenta (alcune sequenze sono da oscar dell’estremo). Quest’ultima sempre cruda, reale e destabilizzante, resa ancora più disturbante da visioni confuse, giochi di ombre e primi piani avvolti nel terrore e consapevolezza della propria triste fine da parte della vittima di turno.
Una pellicola sempre in bilico tra sinistro grottesco, amore carnale ed estremo scioccante, dove il perverso filo conduttore dell’amore malato di due anime erranti, lascerà dietro di sé una scia di morte, sangue e disperazione senza possibilità di redenzione! Imperdibile! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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