ANCHE I NANI HANNO COMINCIATO DA PICCOLI (Auch Zwerge haben klein angefangen) del 1970 di Werner Herzog

Nella vasta filmografia del gigantesco regista bavarese, ‘Anche i nani …’, uno dei suoi primi lavori, merita un posto in prima fila, in quanto rappresenta al meglio il concetto di weird estremo provocatorio e provocante, straniante ed ironicamente macabro, dove il diverso di turno è destinato a mettere a nudo le debolezze e cattiverie di un’umanità che appare quanto mai determinata a distruggere tutto e (speriamo di no, ovviamente) ad autodistruggersi a causa della propria natura fagogitatrice ed insaziabile.
In un luogo imprecisato, forse un’isola, in una colonia composta solo da persone affette da nanismo, è in corso una piccola rivoluzione selvaggia e senza regole nei confronti di uno di loro, e di un altro nano legato ad una sedia, barricato nell’ufficio del direttore, il quale è assente in quel momento. La ribellione da parte del gruppo di nani finirà per diventare sempre più folle, accanendosi con cattiveria immane prima nei confronti di due nani affetti da cecità e poi contro gli animali presenti nella colonia, quali maiali, galline e scimmie …..
Se non fosse per le alcune foto in una rivista con delle donne ‘normali’ senza veli, il pensiero di trovarsi in un mondo parallelo dominato dai nani sarebbe lecito e legittimo. Se da una parte le analisi su quest’opera siano molteplici sin dalla sua uscita, quello che stupisce è assolutamente l’anarchia e follia senza regole che alimenta il gruppo variopinto di nani, in particolare la violenza continua e senza freni nei confronti del più debole. Quasi un’inconscia rivincita, da parte di chi ha subito discriminazioni ed umiliazioni sin dalla nascita, nei confronti di chi appare ancora più debole. Un assurdo istinto naturale di bullizzare e quindi sfogare rabbia repressa in maniera automatica e senza alcun rimorso etico, morale e umano.
Che si tratti di proprio simili, nani però non vedenti, quindi da distruggere, o animali. Partendo dagli insetti ai maiali, da galline a scimmie. E proprio sugli animali Herzog si sofferma più volte, sottolineando questo concetto di ‘massacro dell’essere inferiore’, mostrando una gallina senza una zampa continuamente massacrata dalle altre galline, quindi ad una fine becera.
Per quanto forti, esiste sempre qualcuno più forte: lo stesso concetto vale all’opposto. Per quanto deboli, esisterà sempre qualcuno più debole, nel quale sfogare la propria frustrazione. Forse è proprio questa lezione di Herzog, che focalizza con estrema lucidità, nonostante l’anarchia regni sovrana nella comunità folle di nani, che spesso l’uomo è debole con i più forti ma forte con i più deboli. Nel lavoro, in politica, in famiglia e nella vita in generale.
Per quanto concerne la rappresentazione estrema, siamo a livelli disturbanti di serie A, per qualità estetica e per shock senza freni. Le figura dei nani, tutti attori non protagonisti, immerse in un mondo quasi parallelo privi di regole ed immersa nella follia più malata, risulteranno più volte felicemente fastidiose e sgradevoli, regalando però sorrisi amari ed istintivi, perché è innegabile il fascino del freak, del diverso, sin dai tempi di FREAKS di Tod Browning, risulta sempre morbosamente magnetico.
‘Anche i nani …’ è una delle opere che meglio racchiude il concetto di Horror Estremo, in quanto mostra l’orrore attraverso l’orrore fisico che l’uomo ‘per bene’ vuole nascondere, distruggere e mortificare, destinandolo così a riemergere sempre sotto nuove forme, fisiche e psicologiche, a ciclo continuo.
Capolavoro estremo da vedere e rivedere con … estrema cautela! VALUTAZIONE 10/10

 

H.E.