AURORE (2005) di Luc Dionne

AURORE, remake di un poco conosciuto film canadese degli anni ’50 (La petite Aurore: l’enfant martyre), è sicuramente uno dei film più strazianti, toccanti e dolorosi di sempre. Tratta da una storia vera di inizio ‘900 avvenuta nel Quebec, questo pellicola non sfigura affatto se confrontata con il dittico americano ‘The Girl Next Door’ e ‘An American Crime’, tratto anche questo da una tragica storia vera avvenuta negli anni ’60.
Proprio con queste due pellicole sopra citate, AURORE presenta diverse tristi e disturbanti similitudini, ovvero di una ragazzina/bambina vittima di torture e abusi terrificanti.
Quebec, Canada, primi del ‘900. Aurore Gagnon è una bambina felice, seconda figlia di Marie-Anne Caron e del carpentiere Telesphore Gagnon. Quando Marie-Anne Caron si ammala di tubercolosi, tutto precipita rapidamente. Il padre di Aurore inizia una relazione clandestina con una donna del posto, l’odiosa e civettuola Marie-Anne Houde, la quale non esita a sposare Telesphore lo stesso giorno del funerale di Marie-Anne Caron. Aurore e le sorelle e fratelli, sono così costretti, dopo un breve periodo con i nonni materni, ad andare a vivere con il padre e la nuova matrigna, già madre di due ragazzi. Quest’ultima, vedova da poco, ha un passato poco chiaro, con figli e mariti moriti sempre in circostanze misteriose. L’amore per la madre defunta mai dimenticata ed un carattere forte, metteranno in cattiva luce Aurore, presa di mira da Marie-Anne Houde, la quale non esita ad usare le maniere forti piegarla e metteral in cattiva luce agli occhi del suo nuovo marito. Nessuno (sorella maggiore esclusa), padre compreso (troppo impegnato per lavorare, delegando così l’educazione dei propri figli alla nuova compagna), sembra accorgersi dei maltrattamenti brutali subiti dalla piccola Aurore. Dal prete locale, un viscido e odioso prelato ambizioso di potere, ai concittadini di Telesphore Gagnon, tutto viene abilmente occultato dalla perfida e devota cristiana Marie-Anne Houde. Solo quando i due fratellini più piccoli di Aurore muoiono in circostanze sospette, il giudice di pace decide di scavare a fondo sulle percosse subite da Aurore. Quello che scoprirà sarà peggio dell’inferno ………<br>Rabbia, tristezza, odio, amore e una devastante compassione, faranno capolino più volte nel corso di questo martirio destabilizzante perfino per lo spettatore più scafato all’estremo. Una pellicola capace di immergere lo spettatore in un contesto storico religioso e sociale praticamente perfetto, supportato da recitazioni impeccabili (dove brilla la piccola attrice che interpreta la piccola protagonista), dove l’impotenza di aiutare la piccola Aurore finirà per causare irrimediabilmente diversi mal di pancia. Se la strega di turno, una donna malvagia come poche altre apparse nel mondo del cinema, causerà rabbia e frustrazione, anche l’ignoranza del padre, ammaliato dalla provocante compagna, finirà lasciare stupefatti e attoniti.
A rendere ancora più letale la visione, è la parte finale, dove conosceremo alcuni aspetti secondari e successivi agli eventi mostrati, che finiranno per fare ancora più male.
Una storia di abusi estremi su minori di cent’anni fa ma che purtroppo leggiamo quotidianamente sulla cronaca più oscura di tutto il mondo. AURORE è una pellicola illuminante (sull’insensibilità e cecità degli adulti), commovente e fondamentale, perché mette in luce le violenze su minori, al chiuso e lontano da occhi indiscreti, in maniera cruda e come pochissimi altri film drammatici sono riusciti a fare! Opera estrema, micidiale e …. preparate i fazzoletti per asciugare le lacrime durante la visione!! VALUTAZIONE 4/5


H.E.