BATTLE ROYALE (2000) di Kinji Fukasaku

Ne resterà soltanto uno ….. forse!!
Uno dei film estremi giapponesi più noti in tutto il mondo rimane ancora oggi BATTLE ROYALE. Tratto dal romanzo omonimo del 1999 di Koushun Takami. Il film, l’ultimo (se escludiamo una semplice scena del secondo capitolo) ad opera del regista Kinji Fukasaku, il quale sfrutta anche amare critiche scolpite in gioventù durante gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, quando venne costretto, assieme ad i suoi compagni di scuola di soli quindici anni di allora, a diventare operaio al servizio dell’impero nipponico. Costretto a seppellire i suoi stessi compagni, Fukasaku approfitta del romanzo di Takami per criticare il governo di allora, usando la storia come monito per presente e soprattutto il futuro governo nipponico, nonostante l’apparente visione estrema di puro intrattenimento.
In un prossimo futuro distopico, la ‘Repubblica della Grande Asia Orientale’ è prossima al collasso a causa delle dinamiche sociali moderne, che hanno visto diminuire pericolosamente l’autorità della popolazione adulta nei confronti dei più giovani. Tra suicidi di massa tra gli adulti e la crescente e sempre più spietata criminalità giovanile, nelle scuole in particolar modo, viene varato da parte delle autorità il Millennium Educational Reform Act, noto a tutti come BATTLE ROYALE ACT (BR ACT). Attraverso questa direttiva, un gruppo di studenti (42) viene scelto tramite estrazione tra tutte le scuole del paese, portato in un’isola deserta, applicato loro un collare elettronico e costretto ad uccidersi uno contro l’altro a vicenda, in una macabra e furiosa lotta per la sopravvivenza di soli tre giorni, dove solo ad uno dei 42 iniziali sarà concessa la libertà. Il tutto viene supervisionato dall’esercito e da un professore a loro noto ……
Tra i più influenti del genere estremo ad ‘eliminazione’ del nuovo millennio, BATTLE ROYALE ha subito censure e tagli continui, in Giappone ed all’estero, per la violenza concettuale narrata che per quella mostrata, in quanto tantissimi film estremi giapponesi, precedenti e poi futuri, hanno calcato di più la mano sul gore e l’effetto disturbante. Nonostante alcune morti poco efferate, la violenza non è mai lesinata, smorzata spesso da situazioni pacchiane (tra le armi fornite a caso troveremo pentole e binocoli al posto di lame ed armi da fuoco) e frangenti grotteschi, come l’audio spiegazione alla BATTLE ROYALE da parte di un’educatrice simil MAI DIRE BANZAI. Ad impreziosire l’intera pellicola l’interpretazione severa e micidiale da parte di un Takeshi Kitano, che quasi interpreta un sé stesso (il professore sopra citato si chiama proprio Kitano), cinico e macabramente ironico. Se il finale lascia spiazzati, soprattutto chi non è avvezzo al cinema giapponese più controverso, l’amaro in bocca sarà inevitabile con il sequel, girato dal figlio di Kinji Fukasaku a causa della morte del padre dopo aver girato una sola sequenza, una pellicola decisamente evitabile.
Da romanzo e film sarà tratto poi anche un celebre manga, libero più che mai di sbizzarrirsi nella tanto amata ultra violenza.
BATTLE ROYALE è una pellicola fondamentale e divenuta già un classico per tutti gli appassionati dell’estremo made in Japan, capace di intrattenere e stupire oggi come allora. Opera estrema imprescindibile! VALUTAZIONE 9/10

 

H.E.