BEAUTY MARK (2018) di Harris Doran

Ogni 8 minuti una ragazza minorenne su 4 ed un ragazzo minorenne su 6, viene abusato sessualmente negli USA. Con queste tragiche e lapidarie statistiche si chiude questo film drammatico crudo e senza speranza, ispirato ad una storia vera.
Louisville, Kentucky. Angie è una giovane madre single con a carico anche una madre alcolizzata e nullafacente. Un giorno si trova in una situazione disperata quando viene sfrattata dalla sua casa, in quanto ritenuta dai servizi sociali a rischio incendio e infestata dalla muffa nera. Per permettersi una casa in affitto, Angie intraprende una disperata battaglia per la sopravvivenza, inclusa la tentazione di organizzare una causa, cercando di coinvolgere altre ragazze, contro un uomo di nome Bruce, che la abusava sessualmente da bambina …..
Dopo THE FLORIDA PROJECT ecco un’altra visione frizzante in superficie e tragica in profondità, priva di mielosi sentimentalismi, buonismi e melodrammi scontati del sogno americano spezzato, con tutte le assurde contraddizioni di un paese lontano, nonostante le apparenze, lontano dall’avanguardia sociale. Il cinema indipendente di qualità americano, semplice e senza fronzoli inutili, colpisce ancora al cuore. Come per il sopra citato THE FLORIDA PROJECT e BOMB CITY, mostra la battaglia quotidiana degli ultimi, degli emarginati e di chi è lasciato solo come Angie, ad affrontare il mare di difficoltà quotidiane e soprattutto i demoni del passato, occultati e protetti anche da quella chiesa (Bruce quando abusava delle bambine ne era anche custode) più volte bersaglio per aver protetto pedofili e personaggi dal profilo incerto. Ad accentuare il tutto un abbinamento tra fotografia e sound mirato e curato nei minimi dettagli. Gli attacchi di panico di Angie, quando i ricordi nefasti riaffiorano, amalgamano musiche distorte a visioni offuscate che ben sintetizzano una crepa mai ricucita della sua anima. Recitazioni superlative ed una sceneggiatura impeccabile, incrociando sapientemente tutte le vicissitudini dei protagonisti e comprimari, ci trascineranno assieme ad Angie nel suo mondo burrascoso, colpendoci al cuore quando quest’ultima sarà costretta ad un patto viscido con il diavolo per garantire un minimo di sopravvivenza a lei, al suo figlio di colore senza padre e ad alla madre dai valori alquanto discutibili. Pur toccando corde sentimentali nascoste, il film poteva, considerata la trama, essere più cinico e letale, ma preferisce mantenere una linea coerente dall’inizio alla fine, puntando la lente d’ingrandimento sulla battaglia personale odierna di Angie e non tanto sul suo passato torbido e di sofferenze distruttive. Opera prima intensa e di valore più che consigliata. VALUTAZIONE 8,5/10

 

H.E.

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