BEYOND MADNESS – OLTRE LA FOLLIA (2016) di Luigi Zanuso (Dario Lussuria aka Luigi Atomico)

Oh my god! Cosa hanno visto i miei occhi….delirio lucido dei desideri più nascosti e perversi dell’uomo, nascosti sotto una patina di perbenismo impossibile da imprigionare, a meno che…la follia prenda il sopravvento su tutto, coscienza ed incoscienza.
Il vicentino Luigi Zanuso (aka Dario Lussuria aka Luigi Atomico), oramai ottantenne, è una leggenda vivente nel panorama porno più visionario e selvaggio, con alle spalle centinaia di film.
L’ultima sua opera, BEYOND MADNESS, rappresenta una novità che strizza l’occhio al desiderio sperimentale del cinema pornografico, tendente al disgustoso, degli anni ’70, italiani e non.
Il film segue gli incubi, sogni e desideri dello stesso Zanuso, intervallati tra loro da farsi filosofiche e non dello Stesso regista e di Diogene di Sinope (filosofo greco dei tempi antichi noto con il nome di Socrate il pazzo) e di Erasmo da Rotterdam (famoso teologo del 1600 autore dell’opera “Elogio della Follia”)….insomma, una banda di matti, ma buoni 😀 .
Secondo Zanuso è folle non assecondare la propria follia, e visionando i suoi sogni visionari nel film, con attori in carne ed ossa (non solo le loro), entriamo nel suo mondo…di follia.
In un luogo etereo simile ad un Night Club addobbato di manichini, un gruppo di uomini, donne ed un trans svestiti ed eccitati, si lascia andare a orgie di gruppo, fisting, pissing e cibarie fatte di sperma, urina ed interiora e pezzi di carne di bestie macellate, bovini e maiali.
In tutto sono otto episodi più l’introduzione iniziale, conditi da orgasmi multipli, masturbazioni, uomini al guinzaglio, lingue di bue (e non solo) usate per penetrazioni estreme e selvagge, occhi del bovino usati come occhiali, sangue ed interiora miscelati a liquidi corporei in un vortice horror porno sadomaso inarrestabile.
Se alcuni dialoghi non sono comprensibili si necessita di un traduttore veneto, ma siamo al minimo storico.
Le sequenze grottesche e pornografiche nascondono la visione del regista della società attuale malata di solitudine, di incomunicabilità (la sequenza con i cellulari è bizzarra e divertente ma significativa). Poco velata (anzi per nulla) una critica all’abbondanza del cibo, allo sfruttamento degli animali ai giorni nostri e la violenza sugli altri esseri viventi da parte dell’uomo.
Le performance eccessive dei protagonisti, soprattutto quelli femminili, rischiano di far impallidire perfino quei pazzi giapponesi amanti dei vermi e del vomito, grazie all’assenza totale, per fortuna, di quei fastidiosi pixel made in Japan.
Un film di un’ora piena folle, anzi…oltre la follia delle nostre menti, che se vengono liberate da freni e pregiudizi, rischiano di farci esplodere in orgie orgiastiche e passioni sfrenate di carne fresca appena macellata….forse :D. Opera brillante e variopinta che merita decisamente la visione, nonostante una regia non proprio da oscar, ma che passa decisamente in secondo piano. Il divertimento e la FOLLIA sono assicurati! VALUTAZIONE 3/5

H.E.