BEYOND THE BLACK RAINBOW (2010) di Panos Cosmatos

Simile a tanti ma uguale a nessuno. Potrebbe essere questa semplice sintesi la definizione più congeniale all’esordio folgorante alla regia di Panos Cosmatos, regista greco-canadese (nato in Italia), figlio d’arte e grandissimo divoratore di cinema sci fi estremo e non solo. Il fascino degli anni ’80 affiancato al desiderio di creare una bolla nel tempo dei primi anni di quel decennio ha determinato la creazione di questa pellicola spettacolare, dal sapore estetico vintage, visivamente magnetica e multi sensoriale. Negli anni ’60 il misterioso Mercurio Arboria fondò ‘The Arboria Institute’, una struttura di ricerca New Age dedicata a trovare una riconciliazione tra scienza e spiritualità, consentendo agli esseri umani di entrare in una nuova era di felicità e pace perpetua. Negli anni ’80, il lavoro di Arboria è stato rilevato dal suo pupillo, il dottor Barry Nyle. Questo si rivelerà uno psicopatico che ha tenuto Elena, una ragazza nata negli anni ’60, prigioniera in una stanza particolare sotto l’istituto. Elena comunica solo attraverso la telepatia e dimostra capacità psichiche fuori dal comune, le quali sono soppresse da Nyle attraverso un dispositivo prismatico. Quando Elena cercherà di fuggire, Nyle finirà per rivelare la sua vera natura ……Kennet Anger incontra David Cronenberg in questo film che fa dell’estetica psichedelica e dei ritmi lenti il suo punto di forza, mescolando sapientemente cinema sperimentale ed estremo degli anni ’70, ’80 e primi ’90. Si spazia da ‘Altered States’ a ‘Scanners’ fino all’inquietante ‘Begotten’ (ma la lista di omaggi e citazioni appare veramente infinita) , dove visioni allucinogene, ‘terzo occhio’, rinascita spirituale e intreccio tra scienza e religione, finiranno per catapultarci in un micro cosmo immaginario figlio di molteplici influenze, non solo cinematografiche ma anche letterarie, d’animazione e dell’infinito mondo del fumetto, da quello super eroico a quello fantasy (Moebius su tutti). Se la trama inizialmente appare inesistente e fumosa, man mano che si avanza prende corpo, attraverso la figura misteriosa ed inquietante di Nyle, vera forza trascinante di tutta la pellicola, quella angelica da reclusa di Elena e dei flashback mistico-horror degli anni ’60 (quella della duplice nascita in bianco e nero è da incorniciare), chiarificatori in parte di cosa ha causato la prigionia della ragazza e l’involuzione estrema del nuovo padrone. Nel mezzo tantissima roba, comprese figure disumanizzate e visioni caleidoscopiche multidimensionali (affiancate sempre da musiche sinistramente funzionali) che riportano alla memoria una fantascienza anni ’70 vista ora con amara nostalgia. La virata horror del finale, quasi si trattasse di uno slasher, abbraccia a 360° un mondo cinematografico, a cavallo tra fine ’70 e primi ’80, decisamente vulcanico e innovativo, incredibilmente apprezzato solo a posteriori anche dalla critica più sofisticata.Cosmatos, con questo film e MANDY, si è garantito un posto di prestigio al sole …. del cinema sci fi indipendente e più estremo!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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