BRIMSTONE (2017) di Martin Koolhoven

APOCALISSE, ESODO, GENESI, CASTIGO….. questi sono i titoli dei quattro capitoli di questo nuovo western antologico, che narra, in maniera temporale sconnessa, la lotta continua tra una ragazzina, poi donna, ed un pastore più vicino all’inferno che al paradiso. Bordelli, sparatorie, gole tagliate, pecore massacrate brutalmente (scena gore assoluta), parti complicati, lingue mozzate, frustate, torture, persone infiammabili sono la cornice estrema di questa pellicola affascinante quanto un romanzo. Tutto il male peggiore del western, con la mano di dio, manipolatrice dei deboli, che si proclama giudice e giustiziere nel nome del signore. Nel primo capitolo, APOCALISSE, una donna muta, Liz, è la genitrice di un piccolo villaggio di contadini molto religiosi. L’arrivo del nuovo misterioso pastore integralista, associato ad un parto andato a male scatenerà una reazione a catena annegata nel sangue …… ESODO, secondo capitolo, inizia con una ragazzina, Joanna, salvata nel deserto da un gruppo di girovaghi cinesi. La salvezza è una utopia, in quanto viene venduta ad un bordello, il FRANK’S INFERNO, gestito da un viscido balordo e con una clientela alquanto selvaggia. Divenuta donna, una sera diventerà oggetto del desiderio di un misterioso benefattore … violenza, sangue e dolore sembrano inevitabili….Terzo capitolo, GENESI, inizia con una sparatoria tra cowboys nel deserto. Un paio di loro, i superstiti, sono in fuga nel deserto e si rifugiano in una stalla, feriti e malridotti. Joanna, la figlia del pastore, ormai tredicenne, decide di aiutarli di nascosto. Il pastore usa metodi brutali con la madre di Joanna, per purificarla dai suoi peccati ed in quanto colpevole di non aver visto ancora la ‘luce di dio’. Lo scontro tra il diabolico pastore ed i cowboys sembra inevitabile …..Ultimo capitolo, CASTIGO, è il anche quello che chiude il cerchio alla storia, dove lo scontro finale tra il reverendo e Liz/Joanna volgerà al termine……. Opera titanica e perfetta in ogni particolare, impreziosita da sequenze violente ed estreme assolutamente magnifiche e spettacolari. Una fotografia crepuscolare e macabra, riporta alla memoria il recente THE WITCH di Robert Eggers. La regia di BRIMSTONE ha dalla sua una marcia in più, e si nota nella valorizzazione delle pause e dei momenti di tensione e colpi di scena, mai lesinati ed esaltati da picchi improvvisi di violenza senza censura. Anche quando si tratta di sgozzare un maiale il regista non si tira indietro, men che meno nelle scene più gore e sanguinarie. Attori di prim’ordine, a partire dai comprimari dove ritroviamo la folle protagonista Helen di Wetlands, ovvero l’attrice Carla Juri, nei panni di una prostituta. Mattatore assoluto con una prova gigantesca il leggendario oramai attore australiano Guy Pearce nei panni del reverendo integralista, rappresentazione del male assoluto in terra. Eccezionali le due co-protagonista di Liz/Joanna, Emilia Jones e Dakota Fanning, entrambe da applausi. In conclusione siamo al cospetto di un western totale, lontano anche dagli ottimi film del genere più recente, a dimostrazione che il genere western ha ancora tantissimo da dire. Una lotta impressionante tra il male ed il bene, tra la libertà e l’integralismo perverso e sadico, dalle tinte più horror (estremo) che drammatiche! Due ore e mezza magnifiche …..pura dinamite cinematografica! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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