CALIBRE (2018) di Matt Palmer

Thriller drammatico solidissimo, deprimente e spietato, con una storia tesa e ruvida che mette nel calderone un’amicizia di lunga data destinata a frantumarsi e logorarsi, le dure conseguenze della rovina della tranquilla vita nei paeselli di provincia scozzesi, ed infine un evento tragico, improvviso quanto crudele.
Due amici si dirigono verso un isolato villaggio delle Highlands scozzesi per un viaggio di caccia nel fine settimana. La piccola vacanza, lontana dalla frenesia della citta, si tramuterà per i due amici in un incubo senza fine, mentre cercano di coprire un terribile incidente di caccia………
Film durissimo e semplice nella trama, che viaggia deciso sin da subito sui binari della tensione e della paura (di perdere tutto, non solo la vita). Se lo shock iniziale è potente, il regista Palmer mantiene saldo il ritmo da ‘sudore freddo’ fino alla fine, senza mai crollare in stereotipi classici dei thriller survival inglesi, dove i locali dei paeselli dispersi delle Highlands scozzesi appaiono sempre come due bifolchi senz’anima e lo straniero ‘intelligente’ può depredare tutto rimanendone incolume. Ambientazioni e location perfette, come tutti i personaggi coinvolti, nessuno escluso. A colpire con estrema lucidità, quasi quanto le azioni shock, sono i dialoghi graffianti e taglienti, sempre sul pezzo. I quali mettono in risalto visioni spesso scomode sulla vita, la giustizia, la moralità e pure il tradimento nel mare dell’amicizia apparentemente indissolubile, destinata a sfaldarsi e sciogliersi come la neve al primo raggio di sole.
Se lo shock iniziale è devastante come un pugno improvviso allo stomaco, il finale è amaro, sconfortante e privo di speranza. Pellicola disturbante decisamente ottima nel demolire tutte le certezze iniziali etiche e soprattutto morali. Se l’obiettivo di Palmer era di stupire e colpire fortissimo allo stomaco ed alla gola …..allora ci è riuscito alla grande. Film imperdibile! VALUTAZIONE 9/10

 

H.E.