CALVAIRE (THE ORDEAL) del 2004 di Fabrice Du Welz

‘Perché sei tornata, Gloria ….. io ti amavo’ … Travolgente lungometraggio del regista belga
Fabrice Du Welz, fantastico nel creare un micro mondo allucinante dove includere sodomia, torture raccapricianti, zoofilia e una perenne anima weird, tendente al marcio, carica di inquietudine e degenerazione sessuale.
Marc Stevens è un artista belga che si guadagna da vivere esibendosi negli ospizi. Mentre si trova in viaggio in direzione di un nuovo ospizio dove esibirsi, a pochi giorni dal natale, la sua vettura si blocca sotto la pioggia e dovrà trovare rifugio in una locanda nel bosco. A salvarlo arriva Bartel, proprietario di una taverna che gli offre un riparo per la notte. L’anziano Bartel è un uomo strano, psicologicamente instabile dopo l’abbandono della moglie Gloria. Quando Bartel associa la figura della moglie con Marc, il calvario di quest’ultimo ha inizio …….<br>Una piccola comunità isolata di bifolchi situata in un luogo senza tempo nell’entroterra belga, diventerà lo sfondo ideale di questa storia assurda e perversa. Un ambiente sudicio e fangoso, privo di figure femminili, dove gli uomini sfogano con rabbia i propri istinti primordiali e desideri sessuali con gli animali del luogo, suini e bovini. Sin dai primi minuti l’atmosfera morbosa aleggia pesantemente nell’aria, dove anziane ed infermiere dell’ospizio, luogo dell’esibizione di Marc, daranno sfogo ai propri desideri perversi nei confronti dell’artista Marc (spettacolari le foto che l’infermiera lascerà a Marc) Momenti imbarazzanti che finiranno per diventare acqua di rose quando Marc, un eccezionale Laurent Lucas, finirà nelle grinfie di Bartel, un ex umorista psicologicamente devastato e che soffre anche di visioni surreali. Tra barzellette immonde, torture e violenze aberranti, scene raccapriccianti di zoofilia e balli indefinibili (la scena della danza dei bifolchi nel bar merita un posto in prima fila nella storia del cinema weird), la follia e la tensione andranno di pari passo verso un finale che vivrà momenti scioccanti a dir poco spiazzanti, con scene che ne ricordano altre epiche di pellicole estreme celebri come ‘Straw Dogs’ e ‘Deliverance’, con un ‘home invasion’ avvolto nella nebbia e con sottofondo musicale gli inquietanti grugniti di un maiale domestico. Finale apocalittico che mostra un lato depravato ma anche triste, dove l’assenza di lucidità mentale dei persecutori di Marc, finirà per scivolare lentamente in un oblio avvilente di solitudine e amarezza delirante. Un cult imperdibile per tutti gli appassionati del cinema europeo più estremo, destabilizzante e deviato! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.