CHAINED (2012) di Jennifer Chambers Lynch

In una filmografia non certo corposa e di altissimo livello, dove il peso del cognome, considerato il padre David, pesa come un macigno, CHAINED di Jennifer Lynch riesce a splendere di luce propria, meritandosi più applausi che critiche. Bob, un serial killer psicopatico che si finge tassista, rapisce una donna, Sarah, ed il suo bambino di 9 anni Tim. Dopo averli trascinati nella sua tana, una casa isolata nella pianura, Bob non esita a uccidere la donna, mentre per il piccolo Tim sembra avere un piano completamente diverso: incatenarlo e farlo diventare lo sguattero della casa. Passano gli anni e mentre Bob, ossessionato da ricordi tragici del suo passato familiare, Tim, battezzato dal suo persecutore come ‘rabbit’, è oramai un adolescente. Quest’ultimo è messo ben presto di fronte ad un bivio: seguire le orme del suo padrone o cercare, per l’ennesima volta, una via di fuga per ricongiungersi al padre dopo quasi un decennio …..Nonostante tematiche quali serial killer, prigionia e incesti risultino ricorrenti, abusate e ripetitive nel cinema degli anni 2000 senza raggiungere i livelli eccelsi di pellicole storiche quali MANIAC e HENRY, la Lynch, autrice anche del soggetto, riesce a dosarli con maestria, non annoiando mai lo spettatore e regalando nel finale un colpo di scena inizialmente inaspettato. Ottime le prove dei due protagonisti Vincent D’Onofrio, nei panni del serial killer, e Eamon Farren in quelli di Tim ‘rabbit’, compresa la loro evoluzione nel film, mentre lascia parecchio amaro in bocca il comparto estremo della pellicola. Quest’ultimo infatti, complice una regia troppo scolastica, finisce per non scioccare quasi mai, preferendo non mostrare nudi completi (le vittime non sono mai senza veli) o violenze troppo efferate in primo piano, puntando sempre , e troppo, sulla componente psicologica del rapporto (ed in parte prevedibile) tra vittime/a e carnefice. CHAINED in conclusione è un thriller psicologico ed estremo riuscito, solido e che chiude il cerchio nel finale in maniera più che egregia. Niente male davvero! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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