CHRISTIANE F. – Wir Kinder vom Bahnhof Zoo del 1981 di Uli Edel

Celebre pellicola estrema dei primi anni ‘80, tratta dal romanzo autobiografico del 1979 dell’allora giovanissima tedesca Christiane Vera Felscherinow, divenuta un cult maledetto ed istantaneo dell’epoca, merito anche della colonna sonora di un gigante della musica come David Bowie (presente tra l’altro nel film nei panni di sé stesso), CHRISTIANE F. mostra, in maniera cruda e ‘pura’, la discesa rapida ed inesorabile di una ragazzina di soli 13 anni nel mondo autodistruttivo dell’eroina.
Seconda metà degli anni ’70. Christiane, una ragazza di Berlino Ovest che vive con la madre e la sorella in uno squallido quartiere della città, desidera più di ogni altra cosa andare nella discoteca più grande dell’ex capitale tedesca, il ‘Sound’. Grazie alla sua amica Kessie riesce ad accedervi. Lì conosce molti giovani coetanei che amano divertirsi e sballarsi fumando erba e prendendo acidi. Al “Sound”, tra gli altri, incontra Detlev, un ragazzo gentile e premuroso di cui s’innamora. Dopo qualche tempo Christiane si accorge che Detlev è dedito all’eroina. Invece di spaventarla, finirà per trascinare anche lei nella tossicodipendenza più estrema. Entrambi per procurarsi l’eroina, finiranno per cadere sempre più in basso, prendendo contatto con la realtà e ogni senso morale……
Prostituzione minorile, overdose, sangue e vomito, paranoie, degrado, astinenze estreme, disagio giovanile ed esistenziale senza fine, sono gli ingredienti micidiali di questa disturbante pellicola e anche quelli che hanno segnato un’epoca, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, dove le morti di giovani e giovanissimi da overdose di eroina erano, purtroppo, all’ordine del giorno in tutto il mondo, Europa e Italia compresa.
Cornice ideale per trasmettere disagio e orrore ai massimi livelli una Berlino perlopiù notturna, asettica e deprimente, dove i ‘morti viventi’ dei giovanissimi tossicodipendenti (parallelismo quanto mai azzeccato con ‘La Notte Dei Morti Viventi’ di Romero proiettato nel cinema del sopra citato ‘Sound’) finiranno per diventare quasi del tutto invisibili agli occhi degli adulti, esclusi quelli che non esiteranno a sfruttarli per soddisfare i propri desideri sessuali.
‘BASTA CON QUESTA MERDA’ …. ‘HO BISOGNO DI BUCARMI’ …. recita Christiane (interpretata da un’allora giovanissima ma bravissima nella parte Natja Brunckhorst), verso la metà della pellicola, sintetizzando al meglio il tira e molla continuo dei giovani tossicodipendenti entrati nel tunnel dell’eroina, ed incapaci di uscirne senza un aiuto esterno e concreto. La vera Christiane è riuscita ad uscire da quello zoo apocalittico, altri suoi amici no, come scopriremo amaramente nel corso della pellicola e nei titoli di coda.
CHRISTIANE F. rimane un film estremo unico, inimitabile e senza tempo, destinato a scioccare e stupire oggi come allora, in quanto incredibilmente realistico nel mostrare gli orrori e le dipendenze malsane dell’eroina in maniera cruda e senza sconti! Un vero capolavoro estremo e simbolo di quel periodo, da affiancare assolutamente al nostro ‘drug movie’ più noto, ‘AMORE TOSSICO’ di Claudio Caligari, entrambe opere potenti (anche se molto diverse tra loro per linguaggio, ambientazione ed età dei protagonisti) come e quanto un documentario shock!! VALUTAZIONE 10/10

 

H.E.