CONFESSIONS (告白) del 2010 di Tetsuya Nakashima

Fondato principalmente su amore e odio materno, questo stratificato e corposo ‘drama revenge’ nipponico, basato sull’omonimo romanzo Kanae Minato, apre orizzonti narrativi forse inediti per il cinema nipponico e non solo. Analisi spietate che spaziano dalle difficoltà esistenziali dell’adolescenza fino al pericolo dell’indifferenza dei grandi verso i più piccoli e la loro incapacità di carpirne segreti, problematiche e visioni, oltre, e qui diventerà uno dei temi centrali, considerarli inferiori agli adulti anche quando commetteranno un atto riprovevole e inaccettabile, figlio di motivazioni difficilmente comprensibili a prima vista ma che nascondono un male oscuro soggettivo per ognuno di loro, come scopriremo strada facendo nel corso del film. Yuko Moriguchi, insegnante delle medie durante l’ultimo giorno di scuola, annuncia il suo ritiro ritiro definitivo dall’insegnamento. Durante il suo discorso d’addio tenuto alla classe, la donna prova a dare una lezioni di vita ai suoi alunni sul valore della stessa, spiegando come abbia scoperto che due studenti di quella sezione, chiamati inizialmente solo come “studente A” e “studente B”, siano stati gli assassini della sua unica figlia Manami. L’insegnante racconta, che per vendicarsi, ha contaminato il latte che questi due alunni hanno appena ingerito con del sangue del suo compagno, infetto dal virus dell’HIV ….. Ampio e sensazionale atto d’apertura di un film che da lì in poi spazierà senza sosta nel tempo, con continui flashback, e nelle anime tormentate e tortuose dei diversi protagonisti, primari e secondari, finendo per scivolare in un vortice sempre più letale e privo di speranza. Redenzione, speranza e giustizia non troveranno nemmeno il minimo spazio in quest’opera cupa, a mani basse la migliore e anche la più drammatica di Tetsuya Nakashima, eccezionale nell’alimentare la nostra curiosità per una vicenda articolata ma mai priva di colpi di scena e soprattutto a forte impatto emotivo. Una regia perfetta, accompagnata da una colonna sonora dove brilla, in maniera ossessiva e deprimente, LAST FLOWERS dei Radiohead, che funge da cornice perfetta, alternando sapienti slow motion, dialoghi psico-analitici, fotografie plumbee e grigiastre, ad una serie di intrecciate confessioni personali e sofferte dove le succitate emozioni di amore e odio materno si incastreranno nel dolore di una serie di vendette dall’esisto doloroso non solo per chi lo subisce. Dove può spingersi l’amore di una madre per vendicarsi della morte della figlia? E l’amore tramutato in odio di un figlio per la madre? Queste sono solo alcune delle domande che faticosamente Tetsuya Nakashima cercherà di dare una risposta, attraverso però un percorso dove ingiustizia, delusioni personali, invidie e amore materno eccessivo finiranno per scatenare pericolose micce emotive tramutate poi in dolore estremo. CONFESSIONS, uscito in un anno particolarmente florido per i revenge (BEDEVILLED, SEVEN DAYS, I SAW THE DEVIL e RED, WHITE & BLUE solo per citare alcuni dei più celebri al popolo estremo), rappresenta uno dei vertici del cinema giapponese recente. Un rabbioso, quanto sofferente e cinico, urlo doloroso sull’inconsapevolezza umana delle proprie azioni spesso scaturite dal desiderio di lasciare un segno a tutti i costi, con la presunzione di non scatenare reazioni irreversibili alle azioni …. figli dei propri istinti naturali! Capolavoro vero!! VALUTAZIONE 5/5

H.E.

Link: FACEBOOK INSTAGRAM IMDb LETTERBOXD TRAILER