CUBE (IL CUBO) del 1997 di Vincenzo Natali

 

Pochi film di fantascienza riescono nel difficile compito di non invecchiare con il passare del tempo. CUBE di Natali fa parte senza dubbio di questo cerchio ristretto, merito di una location dal fascino illimitato ancora oggi, in quanto priva di schermi e tecnologie banali, spesso catalogate avveniristiche in molti sci fi del secolo scorso e destinate poi ad apparire ridicole ai nostri occhi, oramai avvezzi a funamboliche tecnologie, purtroppo dettate e costrette da un consumismo senza freni.
Sei persone, Quando si svegliano in una stanza a forma di cubo, che non si conoscono tra loro non riescono a capire come ci sono arrivati ed ancora meno le motivazioni di quello che appare come un vero e proprio rapimento. A poco a poco i sei si accorgono che la stanza fa a sua volta parte di un cubo di dimensioni più grandi, all’interno del quale ci sono stanze cubiche una uguale all’altra. Quando si decidono a cercare una via d’uscita, i sei si scontrano con una serie di trappole, percorsi nascosti e tranelli, tutti ostacoli da superare che li mettono duramente alla prova, fisica e soprattutto mentale….
Survival, horror, fantascienza, filosofia, thriller psicologico e molto altro ancora in un questo film unico nel suo genere, metafora della vita e delle domande che da sempre l’umanità si pone. Le risposte, su cosa ci aspetta a fine vita e sul perché esistiamo, sono sempre state costruite in base alle proprie esigenze e necessità. I vari protagonisti mettono in luce i vari pensieri umani, dalla religione, alla filosofia alla scienza, senza trascurare furbizia, meschinità ed anche intelligenza, virtù e pregi della nostra natura umana, imperfetta ma anche unica.
Asettico e kafkiano, il film si presenta esteticamente riuscito, grazie ad una struttura, il cubo, simile per (il)logica alla bottiglia di Klein (Ved. THE GHOUL) ed alla scala di Penrose. Senza finire in vortici mentali noiosi, il film mantiene per tutta la sua durata tensione e cattiveria umana su altissimi livelli, scivolando con maestria su frangenti estremi, horror, improvvisi e scioccanti. Corpi smembrati e splatterate alla ICHI THE KILLER non mancano, stupende anche se marginali alla storia. Questo e quanto scritto in precedenza, unito al mistero relativo a questa affascinante quanto inquietante struttura cubica, ci terranno incollati fino all’ultimo secondo, speranzosi, come dei bambini in attesa del regalo di natale(i), della risposta finale ….. perché? … Geniale! A malincuore i due sequel, ad opera di altri registi, perderanno lo smalto e la brillantezza di questo film primordiale, destinato a diventare un punto di riferimento per tutto il cinema fantastico, horror e sci fi degli ultimi vent’anni. Unico! VALUTAZIONE 9,5/10

 

H.E.