DEAD MAN’S LINE (2018) di Alan Berry & Mark Enochs

Finalmente un documentario su uno degli eventi criminali più singolari e pazzeschi avvenuti negli USA negli anni ’70. Tony Kiritsis, un 45nne americano di origini greche, la mattina dell’8 febbraio 1977 entrò in un ufficio in East Market Street e collegò, legandolo, un fucile alla testa del broker ipotecario Richard Hall. Dopo aver effettuato una chiamata di 40 minuti al 911, Kiritsis ha poi sfilato con Hall lungo le strade del centro di Indianapolis, sempre seguito da un nutrito gruppo di poliziotti e media, i quali, vista la singolare situazione critica, non erano in grado di fare niente. Kiritsis ha continuato a tenere Hall prigioniero per tre giorni mentre i cecchini SWAT, gli artificieri e l’FBI cercavano un modo per disarmarlo senza che Hall venisse colpito. Il culmine arrivò quando Tony convocò una sconvolgente e drammatica conferenza stampa in diretta nazionale ….. Già anticipato con una piccola parte nell’ottimo documentario ‘The Killing of America’ del 1982, questo documentario presenta video inediti dell’evento e soprattutto nuove interviste ai diversi protagonisti di quei terribili giorni. Dai poliziotti intervenuti per primi al profiler dell’FBI, dal fratello di Tony a diversi giornalisti che documentarono senza sosta quelle fatidiche 63 ore. Una ricostruzione accurata e dettagliata dei fatti precedenti al rapimento, con annesse specificazione di natura finanziaria e su cosa scatenò la rabbia di Tony per portarlo così ad un gesto così disperato e folle, fino all’analisi approfondita del suo profilo comportamentale. Un evento criminale, intenso e scioccante senza precedenti, dove tutto, e doveva essere il pensiero di tantissimi dei presenti, sembro alquanto surreale e pazzesco. Un rapimento non certo improvvisato, in quanto scopriremo dettagli e particolari fino ad oggi sconosciuti o quasi. Dalla grazia promessa fino al piano estremo della polizia nell’intervista finale prima della resa, dove bastava un semplice fraintendimento per scivolare nella tragedia (il titolo riprende proprio il filo comune tra il fucile di Tony e la testa di Hall). Se la tensione rappresenterà per buona parte il punto di forza del documentario, complice una favolosa estetica vintage con video e immagini e storiche registrazione tra Tony e l’emittente radio WIBC, altra perla sarà il processo finale con le interviste odierne ai giurati di allora. Nonostante tutto, il documentario ha il merito di mettere il luce proprio quello che desiderava Tony, ovvero evidenziare quanto il confine tra affari e speculazioni bancarie sia sempre stato sottile e unidirezionale. Un’opera spettacolare e ricchissima di contenuti sugli eventi, necessari per analizzare al meglio un evento più unico che raro che ha segnato non poco l’opinione americana di allora! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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