DEAD OF NIGHT (IL BUIO OLTRE LA PORTA) del 1972 di Bob Clark

Per molti soldati, come il protagonista di questo celebre horror movie, la vera guerra inizia quando ritornano a casa dal “fronte”. Bob Clark, regista del seminale ‘proto slasher’ BLACK CHRISTMAS e di celebri commedie esilaranti come PORKY’S, nel lontano 1972 realizzava un film decisamente innovativo per l’epoca, dove la metafora del disturbo post traumatico della guerra (in questo caso del Vietnam, all’epoca ancora in corso) scivolava su terreni horror ed estremi oltre che drammatici. Un giovane soldato, Andy, che si pensava fosse stato ucciso in servizio in Vietnam torna a casa poco dopo, con grande confusione della sua famiglia. Al suo ritorno mostra un comportamento strano, anomalo e riservato. Non dorme, non mangia e mostra un’insolita aggressività. La notizia della morte cruenta, con annesso dissanguamento, di un camionista locale proprio la notte del suo ritorno, getta un ombra oscura su Andy, da parte della sua famiglia e non solo …… Catalogato per anni come film di serie B, nel tempo DEAD OF NIGHT (noto anche come DEATHDREAM) è divenuto un vero e proprio cult del cinema horror, mettendo sul piatto cinematografico una prospettiva nuova ed originale sullo stress dei soldati al loro ritorno a casa, ben in anticipo rispetto ad altre pellicole ben più note come TAXI DRIVER, ROLLING THUNDER e JACOB’S LADDER. Senza mettere in dubbio l’originalità indiscutibile del film, Bob Clark amalgama intelligentemente una critica feroce quanto amara alla guerra del Vietnam con i morti viventi di Romero ed il racconto horror fantasy ‘The Monkey’s Paw’ di William Wymark Jacobs (opera riportata al cinema più volte). Forte di una patina sgranata, tetra e sporca, tipica dei film a basso costo dell’epoca, la pellicola passa da opera mistery (che avvolge l’inquietante mutazione corporea e mentale di Andy) ad estrema, grazie a picchi improvvisi di rabbia e violenza inaudita, proprio ad opera del protagonista. Andy infatti rappresenterà una bomba ad orologeria nella sua famiglia borghese, dove le impressioni su di lui sono differenti e discordanti, con la madre che lo vuole accettare ad ogni costo mentre il padre è in conflitto costante sul da farsi. Un morto vivente, destinato a marcire lentamente ma costantemente, che riflette migliaia di soldati di ritorno dal Vietnam, svuotati nella mente e privati, spesso anche dalla società che li circonda, di prospettiva futura. Finale inevitabile, triste e catacombale per uno degli horror americani più significativi e oscuri degli anni ’70. Imperdibile! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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