DIFFICULTY BREATHING (呼吸困難) del 2017 di Guy

Il cinema nipponico più indipendente a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ha regalato delle perle estreme assolute, spesso a budget bassissimo ma capaci di diventare nel tempo colonna portante di quel cinema più estremo esploso negli anni 2000 in tutto il mondo. Da RED ACCOUNT: MY BLOODY ANGEL a WOMEN’S FLESH: My Red Guts, da ALL NIGHT LONG alla serie GUINEA PIG (solo per citarne alcuni), la lista è veramente infinita. Questo medio metraggio corposo, prosegue sulla falsa riga deli lavori citati, senza tralasciare uno stile cyberpunk tanto caro a Shinya Tsukamoto e Shozin Fukui, altra fonte di chiara ispirazione. Una giovane donna rimane vittima di un’aggressione sessuale. Terrorizzata di subire un’altra aggressione, la donna vive in uno stato di angoscia e depressione, finendo per rimanere confinata in casa 24 ore su 24. La follia imperante della donna, mescolata alla paura che qualcosa stia crescendo dentro di lei, rischierà di trascinarla a fondo in un pozzo senza fondo e completamente autodistruttivo …..Ambientato quasi completamente, esclusi i minuti iniziali, nel minuscolo appartamento della donna protagonista, questo piccolo film gode sin da subito di un’atmosfera angosciante, ansiogena e ovviamente claustrofobico. Dove dopo un prologo iniziale scopriremo l’amara verità sulle conseguenze di uno stupro violento e feroce capace di sconvolgere per sempre al fragile vita di una donna. Confusionario in apparenza, finiremo ben presto in un dramma psicologico distruttivo, fino a giungere agli ultimi, terrificanti, 15 minuti finali. Un’immersione totale nell’estremo citato inizialmente, dove cannibalismo e delirio faranno capolino in maniera prepotente e allucinante. Scioccante ed allo stesso tempo amaro il finale, quasi inevitabile per quanto vissuto dalla protagonista (da citare anche l’assalto subito, roba veramente forte). Un’opera breve (40 minuti) ma decisamente tosta, estrema ed incredibilmente efficace, nonostante l’evidente low budget, nel mettere in luce una tematica così delicata e sempre attuale come quella ampiamente illustrata nel corso della pellicola! VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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