DIRTY HARRY (Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!) del 1971 di Don Siegel

“So quello che stai pensando. Tu pensi: avrà sparato tutti e sei i colpi o soltanto cinque? Per dirti la verità non lo so neanch’io in tutta questa baraonda. Però questa è una pistola eccezionalmente potente e precisa, capace di farti saltare la testa con un solo colpo. Perciò fatti bene i conti: ti conviene rischiare?» …
In una San Francisco dei primi anni ’70, emancipata e inquietante allo stesso tempo, a causa di criminali senza scrupoli, un folle psicopatico, che si fa chiamare ‘Scorpio’, terrorizza la città uccidendo senza motivo apparente con un fucile di precisione i cittadini inermi. Sulle sue tracce un granitico poliziotto, Harry Callahan (soprannominato Dirty Harry), dai metodi spicci e armato della sua fedele 44 Magnum …..
Ispirato vagamente alle gesta del ‘Killer dello Zodiaco’ (in particolare per le lettere inviate alla polizia di San Francisco come il viscido Scorpio), DIRTY HARRY (il primo di cinque fortunati capitoli dedicati all’ispettore Callahan) rimane ancora oggi legato indissolubilmente alla figura carismatica del suo protagonista, interpretato da Clint Eastwood, destinato a diventare simbolo del poliziotto anti sistema e senza compromessi del cinema poliziesco anni ’70, finendo per influenzare come nessun altro tutto il genere cinematografico dedicato ai thriller polizieschi, non solo americani.
A rendere magnetica la sua figura sin da subito è proprio la sua perfetta caratterizzazione, in simbiosi perfetta con la figura rocciosa ed imponente di Eastwood, divenendo così un perfetto anti-eroe dal passato oscuro (nel corso del film sarà svelato), pronto ad uccidere senza esitare e dalla battuta sarcastica e graffiante sempre pronta. Quest’ultima, da lì in poi, ha rappresentato un vero e proprio marchio di fabbrica del cinema d’azione dei decenni successivi (ved. per esempio tutti i film con Arnold Schwarzenegger degli anni ’80).
Nessun eroe è grande senza avere come contraltare un grande villain. E Scorpio, interpretato da Andrew Robinson, è quanto di meglio si possa sperare. Viscido, furbo, spietato e senza scrupoli, indifferente e senza cuore nell’uccidere donne, bambini, omosessuali o preti. Omicidi brutali, a volte mostrati altre volte immaginati, che ne determineranno la sua natura psicopatica e priva di morale.
Musiche perfettamente in linea con i primi anni ’70 (ad opera del leggendario Lalo Schifrin) e atmosfere urbane malfamate che trasmettono al meglio l’aria criminale degli USA dell’epoca, ci trascineranno con forza verso un finale al cardiopalma, con uno scontro tra i due protagonisti epocale, punta di diamante di questo grande thriller.
Se gli USA hanno sempre avuto, nella loro storia, la necessità di avere eroi indistruttibili, Don Siegel ne ha consegnato a loro uno unico ed eterno nell’immaginario collettivo e cinematografico, destinato ad influenzare film, serie tv e sicuramente anche poliziotti reali. Ancora oggi rimane inspiegabile il cambio di nome nella versione italiana (da Callahan a Callaghan), ancora meno la necessità, tutta nostrana, di cambiare il titolo originale con uno kilometrico e poco incisivo come l’originale.
Molti dei film polizieschi e d’azione amati da tutti negli ultimi 40 anni, non sarebbero tali senza DIRTY HARRY! Filmone fondamentale! VALUTAZIONE 9,5/10

 

H.E.