DOGRA MAGRA (ド グ ラ ・ マ グ ラ ) del 1988 di Toshio Matsumoto

‘Chi sono i veri pazzi? ‘L’ultimo lungometraggio di un gigante del cinema giapponese (DEMONS e FUNERAL PARADE OF ROSES i suoi lavori più celebri e giustamente acclamati), DROGA MAGRA (Dogura magura), è un ‘mind-fuck’ esagerato che non ha nulla da invidiare a pellicole estreme di livello assoluto come GOZU di Takashii Miike e STRADE PERDUTE di David Lynch, o altre psicologiche assai celebri come SHUTTER ISLAND di Martin Scorsese (dove con quest’ultima presenta diverse linee narrative similari).Un’opera art-house spettacolare, surreale e sfuggevole, in grado di giocare su diversi piani (narrativi, temporali e psicologici), spiazzando costantemente lo spettatore, felicemente rapito da questo gioco di scatole cinesi e labirinti mentali che assecondano una bizzarra teoria poco etica e molto criminale. Giappone, anni ’20. Un ragazzo viene confinato in un’istituto mentale dopo aver tentato di uccidere la sua fidanzata. Due medici mettono in relazione il suo problema con una filosofia asiatica, denominata ‘Dogura magura’, secondo la quale i difetti mentali e l’indole criminale vengono trasmessi di generazione in generazione. Il ragazzo, privo di memoria, viene a sapere che uno dei suoi lontani antenati ha ucciso la propria moglie solo per dimostrare l’importanza dell’amore sul vuoto della lussuria. Per lasciare ai posteri tale efferato gesto aveva creato una serie di illustrazioni di quegli eventi, destinate quest’ultime, secondo i due medici, a stimolare nel suo erede i ricordi del lontano parente nella sua mente. Il gioco dei due due dottori si spinge al limite, mettendo in costante dubbio nella mente del giovane cosa sia reale, inventato e realmente accaduto …….Girato e recitato in maniera spettacolare (impossibile non rimanere rapiti dal paffuto dott. Masaki e dalla sua irresistibile risata), questo film è una perla assoluta per ritmo, scenografie e passaggi senza freni nel tempo e nello spazio. Flash onirici, contorti e visionari, costringeranno lo spettatore a dubitare continuamente se sta visionando il folle metodo di curare il paziente (e quindi di giungere alla verità) da parte dei due eccentrici dottori, oppure se tutto (o quasi) è frutto della mente perversa del ragazzo pazzo e privo di memoria. Ad alimentare il fuoco della confusione visiva ci saranno anche ottimi intermezzi teatrali animati, frame in bianco e nero, effetti speciali stile HOUSE di Nobuhiko Ôbayashi e quel pizzico di estremo che mescola horror gotico, crime sanguinario e un pizzico di erotismo ‘pinku eiga’. Un mix letale di generi e stili abbinati ad una sceneggiatura contorta e sinistramente macchinosa, destinata questa a sfociare in un tremendo trip psicologico per il giovane protagonista.Se volete a fine visione godere di un gradevole mal di testa, allora questo film è assolutamente da recuperare e vedere con … estrema attenzione!! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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