DUST BOX (2012) di Ronny Carlsson


Horror drama targato Ronny Carlsson, regista svedese indipendente a basso budget che adora mescolare generi e stili estremi nei suoi lavori. 
Alma è una giovane donna che desidera avere un figlio con il suo compagno Johan. Nonostante i numerosi tentativi i due non riescono ad avere il bambino tanto desiderato. Nel frattempo i dei sogni, più simili a degli incubi, affollano la mente di Alma. Quando un giorno lei scopre di essere incinta, ed averlo comunicato al suo fidanzato, tutto sembra precipitare in un mondo onirico e terrificante, dove una grande scatola chiusa che appare ripetutamente nei sogni/incubi di Alma sembra nascondere un segreto che riflette un’amara realtà sulla gravidanza della donna …….<br>Il cinema horror ed il parto estremo hanno radici profonde, basti citare il celebre ‘Rosemary’s Baby’ di Polanski o il francese À l’intérieur di Alexandre Bustillo e Julien Maury ma non solo, in quanto le pellicole che affrontano parti estremamente dolorosi e tinteggiati con il rosso sangue sono innumerevoli. 
Abbracciando la follia della sua protagonista, Ronny Carlsson mescola sapientemente il dramma di una donna che desidera a tutti i costi la gravidanza con il percorso tortuoso e distruttivo che si insinua nella sua mente quando questo non avviene.
Le citazioni al cinema dei maestri Lynch e Żuławski, nelle visioni oniriche e surreali della bella protagonista, sembrano fare più volte capolino, mentre le parti più sperimentali e disturbanti sono impreziosite da scene squisitamente horror gore ad opera di Marcus Koch (100 TEARS, AMERICAN GUINEA PIG BLOODSHOCK), marchio di fabbrica di un regista estremo come lo svedese Ronny Carlsson. 
Un opera che mette al centro della sua storia il dramma personale e traumatico di una donna incapace di accettare la cruda realtà, lontana purtroppo da una felicità tanto ricercata quanto irraggiungibile e racchiusa in un’inquietante scatola dei desideri perduti e mai realizzati. DUST BOX, pur con i limiti del low budget e dei dialoghi minimali, rimane una pellicola indie ed estrema interessante e meritevole del recupero. Niente male! VALUTAZIONE 2,5/5

H.E.