EAT (2014) di Jimmy Weber

Uno dei ‘gore movies’ più esagerati ed estremi dei nuovi anni ’10, è sicuramente questo film indipendente americani dal nome sintetico che meglio non poteva sintetizzare la sua anima estrema, EAT.
Novella McClure è un’attrice oramai trentenne in difficoltà, in quanto sono tre anni che non ottiene una parte, non riesce da mesi a pagare l’affitto e colleziona insuccessi uno dietro l’altro. Soffocata da una vita ricca solo di delusioni, ha sviluppato un’abitudine inquietante nel divorare la sua stessa carne. Novella cerca disperatamente di nascondere la sua strana condizione alla sua padrona di casa, Eesha, ed alla sua migliore amica psicopatico Candice, ma il suo corpo e la sua mente continuano a deteriorarsi nel deprimente mondo delle audizioni fallite e dei circoli notturni, trascinandola in un vortice di auto cannibalismo distruttivo …..
Pellicola fresca, brillante, pop, esagerata e costellata da incubi ad occhi aperti, con ossessioni compulsive inarrestabili, brandelli di carne maciullata con tantissimo sangue, rosso da far paura.
Riflesso di tantissime ragazze carine destinate a incrociare il bivio inesorabile della fine giovinezza ed incapaci di accettare la realtà degli eventi, soprattutto quando la scalata del successo finisce da tempo ed inizia una discesa impietosa verso una fine ingloriosa. Ancora più eclatante in quanto la storia è ambientata nella pomposa e luccicante Hollywood e dintorni.
Se in apparenza moltissimi dialoghi appaiono di contorno e sembrano inutili ai fini della storia, risultano efficaci e ottimali per definire e caratterizzare la personalità di Novella, la sua imminente discesa nella follia cannibale e del mondo che la circonda, basato solo sull’estetica e sulla imperfezione morale e culturale. Significativi i siparietti di Novella con la sua amica Candice, con la padrona di casa Eesha e con il dottore incontrato nel bagno di un locale, il quale diventerà un’ancora di salvezza ambigua per la sua ossessione cannibale e carnivora.
Effetti speciali di altissimo livello, pur trattandosi di un film indie a basso budget, con ottime scarnificazioni corporee (quella della mano in auto è da oscar dei ‘gore-movies’, mentre quella finale è difficilmente dimenticabile) scioccanti e brutali, che mescolano più volte realtà, desideri e incubi improvvisi. A rendere frizzante il tutto, un’atmosfera pop dinamica e coloratissima in linea con il nome da serie Tv anni ’80 della bella protagonista, Novella McClure, interpretata alla grandissima da una sconosciuta Meggie Maddock.
EAT è una piccola pellicola accattivante, che sazierà a dovere gli appassionati di film estremi che non lesinano in gore, follia ed ettolitri di sangue. Perla estrema del neo-horror! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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