L’ultimo film con l’iconico e leggendario Bruce Lee (esclusi quelli postumi ‘taglia e cuci’), rimane ancora oggi una pietra miliare del cinema d’azione ed in particolare di quello ‘marziale’. Uno spartiacque del genere che unisce, assieme all’ultimo film diretto da Lee uscito l’anno precedente (L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente) Hong Kong con il cinema occidentale dedicato al grande pubblico, finendo così per influenzare decine e decine di pellicole successive, fino ai giorni nostri ( e non solo film, basti pensare a videogiochi come MORTAL KOMBAT o manga come Kenshiro).
Azione, spionaggio, combattimenti violenti ed un pizzico d’ironia, associati ad una regia di livello ad opera di un Robert Clouse ispiratissimo, finiranno per coinvolgere e galvanizzare lo spettatore sin dai primi minuti. Dopo una serie di storie personali abilmente descritte dei principali protagonisti (Lee, John e Kelly), saranno i combattimenti a farla da padrone, regalando perle a ripetizione fino al classico combattimento finale, del cinema di e con Bruce Lee, con il villain di turno.
Ogni anno il misterioso e potente Mr. Han, in cambio di un cospicuo premio in denaro al vincitore, organizza un torneo, semi clandestino, di arti marziali nella sua isola privata non lontana da Hong Kong. Una non specificata agenzia governativa manda sull’isola, nelle vesti di combattente, il maestro Mr. Lee, il quale scopre subito dopo che la sorella si è suicidata dopo un tentativo fallito di fuga da uno dei gorilla di Mr. Han. Nell’isola giungeranno anche due vecchi amici, e veterano del Vietnam, per combattere nel torneo. L’afroamericano Kelly, fuggito dagli USA dopo aver colpito due poliziotti razzisti, e John Roper, un uomo brillante ma indebitato a causa dei suoi vizi, donne e gioco d’azzardo. Mentre Mr Lee, affiancato da una donna sotto copertura arrivata nell’isola prima di lui, cerca di scovare le prove dei traffici illeciti di Han, i combattimenti nel torneo saranno sempre più letali … mai quanto le torture e ritorsioni di Han contro chi cerca di tradirlo o peggio ancora, prova a ficcare il naso nei suoi loschi affari …..
I TRE DELL’OPERAZIONE DRAGO (per una volta il titolo italiano non è affatto male) è un film semplice nella trama ma maledettamente efficace nella sua rappresentazione, di azione ed esaltazione dell’artista marziale per eccellenza del cinema, Bruce Lee appunto (ampiamente celebrato nel film quasi fosse in uno show personale). La violenza non sempre viene mostrata completamente, in quanto spesso finisce per essere immaginata. Tuttavia non si lesina, soprattutto con l’avanzare della storia, prima nei combattimenti leciti ed illeciti nel torneo (con annessa vendetta di Lee nei confronti dell’uomo artefice del suicidio della sorella) con il sangue e uccisioni brutali.
L’atmosfera estremo orientale funziona a meraviglia, come la perfetta caratterizzazione dei protagonisti principali assieme a Lee. Jim Kelly nei panni dell’afroamericano, John Saxon, figura chiave anche nel cinema di genere di casa nostra, ed infine il cattivo di turno Mr. Han, eccezionale nel combattimento nella sala degli specchi, entrato di diritto nella storia del cinema e chiaro omaggio a ‘La signora di Shanghai’ di Orson Welles.
ENTER THE DRAGON è un film culto, forte di una internazionalizzazione cinematografica capace di unire e intrecciare culture e mondi cinematografici diversi, estremo oriente ed occidente, fondendoli assieme in maniera spettacolare ed elevando a star internazionale assoluta la figura di Bruce Lee (purtroppo venuto a mancare poco prima dell’uscita nei cinema di questa pellicola). Opera immortale e senza tempo …. VALUTAZIONE 5/5
H.E.
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