EUTHANIZER (Armomurhaaja) del 2017 di Teemu Nikki

Tanta roba! Impossibile sintetizzare meglio, e con solo due parole, questo graffiante noir finlandese che inizia come una commedia grottesca weird e nerissima, per poi trasformarsi in un revenge acido e spietato, dal sapore appunto dei migliori thriller noir di sempre. Atmosfere nordiche grigie e cupe che strappano alcuni sorrisi (spesso amari), grazie ad una serie di personaggi costruiti e caratterizzati alla grande, primo su tutti il protagonista Veijo Haukka, un meccanico di 50 anni, il cui secondo lavoro consiste nel mettere a ‘dormire’ animali malati, tramite eutanasia spiccia. “I piccoli vengono gasati, mentre a quelli più grandi sparo in testa …”. Terribile e glaciale sintesi del proprio lavoro da parte di Veijo, dove i concetti di ‘male’ e ‘bene’ non esistono. L’unica suddivisione per Veijo è dividere le persone in intelligenti e stupidi. Purtroppo per lui, una serie di eventi cambierà radicalmente la sua micidiale routine quotidiana. Uno su tutti sarà salvare il cane di un suo ‘cliente’ dall’esecuzione annunciata ……. La cura maniacale del regista nel rappresentare i protagonisti e personaggi coinvolti, nella prima parte, permette poi di assaporare al meglio e comprendere gli eventi tragici che ci lasceranno senza fiato nella seconda. Dal sopra citato Veijo, dove nessuno dei suoi comportamenti o frasi sono destinate al semplice stupore (soprattutto quando deve far provare agli uomini le sofferenze subite dai cani), in quanto nascondono segreti e paure del suo passato, alla fidanzata/infermiera pazza per l’asfiziofilia, da suo padre (un grandissimo Heikki Nousiainen, indimenticabile protagonista del commovente ‘Letters to Father Jacob’) all’omuncolo Petri, stupido ma pericoloso. Il rapporto che colpisce sin da subito è tra Veijo e la morte, la quale non appare ai suoi occhi come una nemica, in quanto sembra essere l’unica soluzione dolce e inevitabile per ovviare alle sofferenze della vita, inizialmente dei cani, successivamente destinata anche a quelli a due zampe. L’incatenarsi in maniera egregia, prima divertente e poi tragica, degli eventi e dei personaggi bizzarri coinvolti, le ambientazioni naturali da togliere il fiato (e spesso inquietanti, come la foresta costellata da decine di macabri guinzagli) ed una fotografia gelida e senza speranza, ci inchioderanno allo schermo, consapevoli alla fine di aver visto un grandissimo gioiello cinematografico dei nostri tempi, complice senza dubbio un personaggio unico (Veijo), semplicemente da ammirare e lodare fino alla fine. Vedere per credere! VALUTAZIONE 9/10

 

H.E.