eXistenZ (1999) di David Cronenberg

“Non so cosa sta succedendo, procediamo improvvisando in questo folle mondo, le cui regole e obiettivi sono sconosciuti, indecifrabili per non dire che forse neppure esistono, sempre sul punto di essere uccisi in ogni momento da forze di cui ignoriamo il senso”
Gli anni 90, con l’avvento su scala mondiale di Internet e molte visioni future dei decenni precedenti divenute obsolete grazie alle nuove tecnologie, sono stati anni di profondo cambiamento culturale per quanto concerne la fantascienza, cinema compreso. Quanto questo sia stato determinato dai videogames e della loro visione distorta e complessa sotto la superfice della realtà virtuale, molti non se sono resi conti in quel momento. All’occhio attento e vigile di un autore unico come David Cronenberg, abile sia nell’anticipare i tempi che mutarli a proprio piacimento artistico, non poteva che scaturirne una opera destinata a chiudere il cerchio su quasi tre decenni della sua carriera avvezza al body horror, unendo i vari punti che spaziavano dall’horror estremo al feticismo tecnologico e multimediale, impreziosendo il tutto di una critica sociale ad una ricerca spasmodica di fuga della realtà che finirà per sovrapporsi ad essa rischiando pericolosamente di sostituirla.
In un prossimo futuro l’evoluzione dei videogames permetterà di entrare nella realtà virtuale attraverso gamepad organici (denominati semplicemente pod) collegati tra loro attraverso delle bioporte innestate direttamente nel corpo del giocatore. Allegra Geller, la più famosa creatrice di videogiochi dell’Antenna Research, mentre presenta in un vento la sua ultima creazione, eXistenZ, è vittima di un atto un atto terroristico. Per sua fortuna viene solo ferita in maniera non letale. Ted Pikul, un addetto alla sicurezza, riesce a portarla in salvo. Questo sarà solo l’inizio di una fuga, oppure l’inizio dello stesso gioco eXistenZ, preso di mira a sua volta dalle aziende di videogiochi concorrenti? Spetterà a Ted e Allegra scoprirlo a loro spese …..
Cronenberg riesce nuovamente a stare al passo con i tempi (MATRIX, altro film sci fi che metteva al centro della storia la connessione tra reale e virtuale, era uscito lo stesso anno) senza rinnegare sé stesso, in quanto molti elementi di sue leggendarie pellicole precedenti, ved. VIDEODROME e CRASH, tornano nuovamente sulla scena, come ad esempio una connessione sottile tra gioco virtuale e sesso feticista, con situazioni illogiche che richiamo sex toys, genitali e sensualità senza mai cadere nella volgarità. La creazione di un mondo futuro o meglio ancora un alternativo presente, in quanto pc e cellulari (già presenti nel 1999) sembrano inesistenti, permette a Cronenberg di dettare completamente le regole del suo gioco, come ad esempio la connessione attraverso le bioporte, che richiamano senza troppi veli l’atto sessuale, e, soprattutto, la creazione di un universo virtuale vivo, singolare e intrecciato perfettamente con la il mondo reale ed in particolar modo con luoghi che richiamano prepotentemente visioni future del passato, anni ’70 e ’80, pop art e selvagge.
A rendere sempre più piacevolmente confuso questo singolare viaggio tra realtà e finzione virtuale, abbiamo un gruppo di personaggi singolari e ben distinti tra loro, resi alla grande da un cast di attori di spessore, da Jennifer Jason Leigh a Willem Dafoe, da Jude Law a Ian Holm, perfettamente caratterizzati e immersi totalmente in questo stimolante percorso a tratti psicologicamente devastante. Tra spionaggio industriale, l’impossibilità di capire se siamo dentro o fuori il videogmaes e un percorso survival più simile ad un labirinto che ad un gioco virtuale, eXistenZ non ci permette spesso di capire a fondo tutto e soprattutto i vari personaggi coinvolti, in quanto tutto appare perennemente e volutamente finto, gommoso e sintetico, portando sempre più consapevolezza nello spettatore di essere perennemente nel gioco. Una concezione bislacca e contorta di nuovo steampunk e vecchio cyperbunk anni ’80, che finiranno per fondersi tra loro per generare un micro mondo che vedrà la luce nel sinistro finale, volutamente privo di risposte quanto qualsiasi religione, creata sull’astratto concetto di vita dopo la morte e soprattutto con il concetto di creatore, destinato, come nei videogames, a divenire una pericolosa utopia incontestabile.
Non solo idee astratte ma anche tantissima sostanza, rappresentata da visioni sci fi e distopiche uniche, come buona parte del cinema di Cronenberg, il quale, dopo più di vent’anni, tornerà nuovamente nel suo territorio preferito, il body horror con il nuovo attesissimo e imminente film, ‘Crimes of the Future’, il quale a prima vista sembra proprio riprendere estetica e visioni di quest’opera.
In conclusione eXistenZ è forse il body horror psicologico per eccellenza, che mette in luce tutte le preoccupazioni possibili dell’eccesso di sovrapporre il mondo virtuale al reale, impedendone alla lunga la distinzione di uno rispetto all’altro, come si evince dal finale shock, aperto, e non poteva essere altrimenti vista la natura del film, a molteplici interpretazioni!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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