FAMILY PORTRAITS: A Trilogy of America (2003) di Douglas Buck

Automutilazioni, carnefici, mutilazioni, gore esagerato, abomini, stupri, autolesionismo, depressioni letali, ossessioni e molto altro ancora questa leggendaria antologia horror e drammatica ad opera di Douglas Buck, nome poco noto al grande pubblico ma vero e proprio regista di culto nel sottobosco del cinema indipendente e underground destinato ad inorridire e stupire. FAMILY PORTRAITS: A Trilogy of America è, senza dubbio alcuno, una delle opere più estreme, disperate e prive di speranza di sempre.
In principio era solo il feroce cortometraggio CUTTING MOMENTS del 1997, poi incluso in questa trilogia, completata a sua volta da HOME, un’altra raccapricciante e tragica storia familiare e domestica, ed infine PROLOGUE, l’atto più lungo, profondo e raggelante della pellicola.
Se le riprese poco pulite, rarefatte e ciniche, ricordano vagamente il Der Todesking di Jörg Buttgereit, e lo scavare a fondo nelle vicende sub urbane dei focolari domestici alla ricerca dell’oscurità più nascosta, richiama alcuni lavori di David Lynch come BLUE VELVET (ed in parte TWIN PEAKS), il trittico di Buck sprigiona originalità in ogni frame nelle molteplici sequenze mostrate, circondate sempre da un pessimismo esistenziale cosmico, accentuato nei tre capitoli da un’esplosione di violenza, mostrata nei primi due episodi e immaginata nell’ultimo (ma è più estrema dei primi due), che lascia più volte attoniti ed increduli per le distruzioni fisiche e psicologiche che coinvolgono i diversi protagonisti.
Ecco di seguito un breve riassunto iniziale dei tre episodi:
CUTTING MOMENTS: Sarah e Patrick sono una coppia oramai depressa e lontana anni luce dai fasti amorosi degli inizi. I loro impulsi e frustrazioni sessuali sembrano ricadere minacciosi sul loro unico figlio, il quale rischia di essergli tolto dai servizi sociali, proprio a causa delle depressioni e confusioni che circondano la coppia. Sarah, incapace di accettare il cambiamento fisico impostagli dal tempo, decide di darci un taglio netto, trascinando in una spirale distruttiva anche suo marito ……. VALUTAZIONE 8/10
HOME: Una famiglia, composta da padre, madre e figlia, vive nel bel mezzo di un profondo e inquietante momento di confusione, in particolare il padre. Quest’ultimo non riesce a scrollarsi di dosso le violenze subite durante l’infanzia da parte dei suoi genitori, rischiando così di riflettere tale violenza (estrema) nei confronti della sua famiglia …… VALUTAZIONE 7/10
PROLOGUE: Questo ultimo episodio, il più corposo per trama e durata, segue il ritorno a casa di una ragazza, nella sedia a rotelle e priva di entrambe le mani, dopo un lungo periodo di riabilitazione a seguito di una violenza sessuale e fisica terrificante da parte di uno sconosciuto. Contemporaneamente seguiamo la strana vita di una coppia di anziani che vive isolata dal resto del paese, con lui che si comporta in maniera anomala. Ben presto scopriremo cosa nasconde lui di segreto e macabro nel suo capanno, il quale finirà per essere collegato alla tragica storia della ragazza mutilata ……. VALUTAZIONE 9/10
Un horror mainstream ammirato e fonte d’ispirazione per numerosi cineasti avvezzi all’estremo (Gaspar Noé su tutti), capace di incutere angoscia attraverso gesti estremi, iper violenti raccapriccianti e frastornanti, uniti fra loro da un sottile filo legato al disturbo mentale, malato e perverso, che si insinua all’interno del focolare domestico, poco caloroso ma asettico e privi di umanità e amore. Come si evince dalle valutazioni singole non tutte gli episodi si equivalgono, pur riuscendo a trasmettere, anche se in maniera diversa, un disagio e malessere allucinante. In una ipotetica classifica delle opere più estreme di sempre, ‘FAMILY PORTRAITS: A Trilogy of America’ merita di entrare di diritto tra le prime posizioni. Più che imperdibile per ogni appassionato di pellicole shock e grondanti sangue! VALUTAZIONE MEDIA 8/10

 

H.E.