FANGO BOLLENTE (Savage Three) del 1975 di Vittorio Salerno

Pellicola estrema dei nostri favolosi anni ’70, supportata brillantemente dalle note bollenti e coinvolgenti del compositore Franco Campanino, dove seguiamo senza sosta le gesta di un gruppo di giovani torinesi che hanno ben poco da invidiare ai più noti drughi londinesi targati Kubrick. Stupri, omicidi efferati, furti e massacri selvaggi rappresenteranno lo sfogo di un trio di giovani lavoratori annoiati dalla routine della quotidianità della città sabauda. 
Ovidio, Giacomo e Pepe lavorano presso un’azienda di analisti di Torino, che collabora anche con la polizia nello studio statistico dei dati. I tre prendono spunto dai dati analizzati nel lavoro, in particolare quello afferente i topi di laboratorio, per dare vita a scorribande criminali destinate a crescere per efferatezza giorno dopo giorno. Sulle loro tracce un poliziotto di vecchia data, il commissario Santagà ……..<br>Pellicola che prende forma e sostanza in un contesto sociale, come quello della città di Torino di metà anni ’70, dove le contrapposizioni tra potere e popolo, tra torinesi e ‘terroni’, fabbrica e lavoratori, finiranno per diventare lo sfondo ideale dove Ovidio ed i suoi due compari daranno vita a scontri ed omicidi, riuscendo sempre a farla franca grazie alla loro insospettabilità ed estraneità ai gruppi politici estremisti ed ai gruppi criminali convenzionali del capoluogo piemontese. A rendere graffiante la storia il parallelismo tra i topi da laboratorio e i tre tecnici, accomunati tra loro dalla spirale di violenza improvvisa, senza logica o ragione, però presente in ogni essere umano, consapevole o inconsapevole. Per quanto concerne il comparto estremo di FANGO BOLLENTE non si rimane affatto a bocca asciutta, anzi. Tra stomaci aperti in due, pugnalate nei coglioni, carrelli elevatori usati come arieti su donne senza veli, stupri, omicidi a sangue freddo e altre bestialità ad opera del trio dei ‘tecnici criminali’, finiremo per rimanere più che soddisfatti. Proprio per questo motivo il film di Vittorio Salerno, fratello del più celebre fratello Enrico Maria (presente nel film nei panni del commissario Santagà), regalerà sorprese e virate estrema senza tregua, dove la noia di Ovidio, un sempre ottimo Joe Dalessandro, ed i suoi amici, sfocerà in un mare intriso di sangue e violenza becera. 
Un crime estremo di casa nostra, imprevedibile e feroce, assolutamente imperdibile! VALUTAZIONE 4/5

H.E.