FAVOLACCE (BAD TALES) del 2020 di Damiano & Fabio D’Innocenzo

‘Quanto segue è ispirato ad una storia vera ….. la storia vera è ispirata ad una storia falsa ….. la storia falsa non è molto ispirata’Il secondo lungometraggio dei fratelli D’Innocenzo, con un titolo che sembra partorito da uno sketch comico di Maccio Capatonda, è un ‘disturbing drama’ figlio di un’attenta analisi da parte del duo romano all’incomunicabilità familiare tra generazioni, focalizzato in particolar modo su un’illusoria parvenza di felicità della periferia (romana ma che riflette ampiamente quella italiana), destinata a sgretolarsi in maniera devastante quanto inevitabile, considerate le premesse alienanti e di estrema disaffettività evidente. Tra piccoli che giocano a fare i grandi e grandi che non accettano di essere tali, finiamo per essere immersi in un micro-mondo malsano, inguaribile e logorato in maniera irreversibile da una lotta silenziosa tra figli e genitori, destinata a però, come scopriremo amaramente alla fine, a concludersi senza vincitori.Spinaceto, periferia sud di Roma. Un uomo, nascosto nel bosco a bordo della sua auto, legge le righe di un vecchio diario, dove si narra di una storia vera simile ad una favola nera ambientata tra le villette a schiera site a Spinaceto. Gli adulti e genitori residenti, sofferenti per una vita lontana da quella sognata in gioventù, non esitano a mettere sotto pressione i figli, tra i quali vi sono un paio di dodicenni che, lottando per non rimanere soffocati dalla negatività dei loro genitori, provano a trovare una via d’uscita tutt’altro che convenzionale ……FAVOLACCE è un film ambizioso, per sceneggiatura e contenuti, pensato in grande (una rarità nel nostro cinema), in quanto la ricerca di particolari e dettagli sin dalle prime sequenze denota un desiderio irrefrenabile da parte dei due registi di realizzare un film in linea con il cinema europeo più estremo degli ultimi vent’anni, in particolare quello danese, greco e austriaco, dove un pizzico di macabra e grottesca ironia serve per legare la meglio storie drammatiche e specchio di amare verità sociali e umane. Non può passare inosservato il loro nome affiancato al DOGMAN di Garrone (l’unico autore italiano recente all’altezza dei grandi registi europei come Lars von Trier, Lanthimos o Haneke), in quanto la sua influenza ‘simil fantasy’ e tragica aleggia più volte nell’aria. La frase citata all’inizio e presente nell’apertura del film, sintetizza magistralmente cosa ci aspetta successivamente, in quanto la pellicola gioca in maniera cinica e spietata con il tempo, piegandolo a proprio favore e creando proprio nel finale quella distorsione estremamente significativa sulla favola nera alla quale assisteremo inorriditi. Tra ragazze incinte controvoglia, piccoli chimici letali, invidie tra vicini, sesso immaginato tra pre adolescenti e violenza domestica, padri desiderosi di avere nel figlio la copia di sé stessi, il puzzle apparentemente sconnesso creato ad arte dai due registi, e interpretato egregiamente dagli attori adulti (mentre i piccoli a volte, ahimè, non sembrano sempre sul pezzo), tra i quali brilla un ottimo Elio Germano in versione omuncolo e genitore codardo, finirà per chiudersi in maniera pessimistica su un vuoto tra diverse generazioni. Uno spazio incolmabile, figlio di un’assenza dolorosa alimentata senza sosta negli anni 2000, privata di valori e certezze dove appoggiarsi per un futuro sempre più incerto. FAVOLACCE è un film graffiante, sadico e rabbioso, destinato ad ampliare gli orizzonti narrativi e creativi per il nostro cinema presente e futuro, quanto mai bisognoso di nuova linfa …. estrema. Promosso! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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Una risposta a “FAVOLACCE (BAD TALES) del 2020 di Damiano & Fabio D’Innocenzo”

  1. Credo proprio che lo recupererò prestissimo, anche perché è l’ennesimo blog dove ne leggo con toni entusiastici e dove evinco che si tratti comunque di un film che spicca notevolmente nel nostro panorama cinematografico odierno.

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