FIRST REFORMED (2018) di Paul Schrader

L’ultimo lavoro del controverso ed eclettico regista americano Paul Schrader, rischia seriamente di diventarne anche il migliore della sua carriera da cineasta. Un film impegnativo per l’intensità, la lucidità e serietà dei temi trattati. La religione ai giorni nostri, cristiana in particolare, l’abuso continuo delle risorse ambientali e di madre natura, sempre e solo per riempire la pancia di persone a capo di industrie innaturali, la vita, da togliere o mantenere, ed i conflitti che attanagliano tutti gli uomini quando scendono nell’oscurità più nera e senza uscita se non la fine. Tutti questi temi finiranno per incrociarsi ed incatenarsi lungo un percorso che inizia con una serie di drammi umani slegati apparentemente tra loro, destinati poi a trascinarsi per mano in un mondo pre-apocalittico …. quello dei nostri giorni.
La vita e la psiche del reverendo Toller sono irrimediabilmente segnate dalla morte del figlio in Iraq: una tragedia per la quale si ritiene responsabile, avendolo lui stesso spinto ad arruolarsi quand’era cappellano militare. Ritiratosi in una piccola chiesa cristiana riformata, Toller viene messo in crisi dalla richiesta di aiuto di una coppia di giovani, militanti ambientalisti. Michael, il ragazzo, sta infatti per diventare padre ma non sopporta il peso di mettere al mondo una nuova vita su un pianeta distrutto dalle logiche corrotte del potere e delle multinazionali. La depressione del giovane s’innesta sui tormenti del prete e lo spinge a progettare una soluzione simbolica e radicale……
Una nuova visione cristiana del maligno, opposto sempre al bene, il quale volta più volte le spalle al nostro martoriato protagonista. Prima per la morte del figlio, poi per i problemi di salute sempre più logoranti, infine per la consapevolezza dell’incapacità di salvare la vita di chi lanciava un ultimo disperato grido di aiuto, la metamorfosi di Toller, da uomo di fede appeso ad un sottile filo di certezze cristiane, costruito con fatica e sacrifici immani, a probabile martire desideroso di dare una svolta decisa quanto estrema alla propria vita, finirà per mostrare e mettere a nudo tutti i dubbi e le paure di chi professa il bene ma è consapevole della forza devastante ed inesorabile del male che avvolge l’uomo ancora prima di Gesù.
Nei panni del tormentato e fragile Toller in gigantesco Ethan Hawke, bravissimo nel mostrare la parabola tortuosa e sacrificale del prete smarrito ma desideroso di lasciare un segno indelebile per attirare l’attenzione di Dio e non solo degli uomini.
Paul Schrader è un maestro nel catapultarci in questo mondo confuso, sporco nell’anima e sofferente, mantenendo sempre un’atmosfera cupa, inquietante e (pre) apocalittica, utilizzando colori e location grigie, austere e mortificanti, regalando alcuni colpi ad effetto surreali o splatter inaspettati e decisamente scioccanti e sorprendenti.
Senza dubbio uno dei migliori film sulla religione ed i suoi aspetti più profondi e spirituali, destinati ad un conflitto sempre più crudo e senza sconti per nessuno. Ad oggi, uno dei migliori dramma disturbanti del 2018. Filmone vero! VALUTAZIONE 10/10

 

H.E.