FLESH TO PLAY (2019) di Gamaliel de Santiago

Il Messico, lo sappiamo bene, è sempre terreno fertile per l’horror estremo, basti pensare a pellicole recenti già divenute dei cult nel circuto indipendnete come ATROZ di Lex Ortega e WE ARE THE FLESH di Emiliano Rocha Minter, solo per citarne un paio. Sulla scia di queste pellicole estreme, ecco FLESH TO PLAY del 2016 che, dopo aver girovagato per i vari festival, è stata finalmente distribuita quest’anno in DVD grazie alla EXTREME NL. 
Roberta è un adolescente con una malformazione insolita al volto che gli impedisce di provvedere a se stessa, o almeno è quello che le fa credere suo padre, un chirurgo in pensione e piuttosto conservatore che si prende cura di lei. Per farla felice il padre crea per lei un mondo alternativo all’interno della sua casa, facendo credere alla ragazza che là fuori le persone normali sono afflitte dallo suo stesso problema. Per convincerla adopererà metodi aberranti come martirii di innocenti che mutila, deforma e sfigura senza alcuna pietà ….<br>Pur avendo un soggetto di base notevole e nonostante non si risparmi in gore e atroci torture, questo indie messicano non raggiunge i livelli qualitativi e d’impatto estetico delle due pellicole sopra citate. Vuoi per mancanza di ritmo, vuoi per una recitazione (in inglese) poco fluida e per un’ambientazione mono tematica che alla lunga rischia di stancare, questo film finisce per intrattenere ma non di rapire a prima vista lo spettatore come le ragazze vittime delle barbarie del padre chirurgo. Sorvolando su questi aspetti e rammentandoci che si tratta di una pellicola a bassissimo costo, siamo al cospetto di un prodotto confezionato discretamente, dove freaks (il nano deforme non si scorda facilmente), ragazze vittime di torture brutali, ‘mascherate’ da operazioni chirurgiche, ed incubi shock del padre tiranno e psicopatico, amante di dose massicce di polvere bianca, ci regaleranno dei validi frangenti di intrattenimento estremo, innaffiati spesso da litri di sangue e frattaglie umane. Non per nulla secondaria, anzi, la figura della figlia, fragile sognatrice facilmente influenzabile, che riporta alla memoria pellicole di tutt’altra levatura e qualità, come KYNODONTAS di Yorgos Lanthimos, dimostrando ancora una volta quanto distruttiva sia un’educazione errata e soprattutto una visione distorta della realtà, modellata a piacimento, da parte di un genitore instabile nei confronti della sua prole. FLESH TO PLAY forse non sarà un film destinato agli annali del cinema estremo, però se cerchiamo gore, torture e violenza becera in un contesto perverso e malato, la vale visione il costo del biglietto, in questo caso della lussuosa edizione in dvd della succitata casa di distribuzione. VALUTAZIONE 3/5

H.E.