FREAKS OUT (2021) di Gabriele Mainetti

Prendete IL MAGO DI OZ, X-MEN, il FREAKS di Tod Browning, miscelateli tra loro e catapultateli nella Roma del 1943 ….. ed ecco spuntare fuori il primo vero fantasy supereroistico italiano per adulti. A rendere possibile l’impossibile, almeno per il cinema nostrano, ci pensa Gabriele Mainetti con FREAKS OUT, secondo lungometraggio dopo l’elettrizzante e sorprendente LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT del 2015. ROMA, 1943. Un piccolo gruppo di circensi, dotati di poteri speciali, si trova nel mezzo della capitolazione italiana al cospetto dell’invasione nazista, all’indomani della resa italiana nei confronti degli Alleati e la fuga del re d’Italia (sciaboletta) dalla capitale. A rendere loro la vita, ancora di più, difficile, ci pensa un fanatico nazista amante degli spettacoli, dotati di sei dita per mani e con il potere delle visioni future, nelle quali vede la capitolazione tedesca, suicidio di Hitler compreso, slavo l’avvento di tre uomini e una ragazzina dotati di poteri eccezionali in grado di cambiare le sorti del conflitto mondiale a favore della Germania nazista. I quattro della visione sono proprio i circensi romani in fuga: una ragazzina in grado di produrre elettricità, un ragazzo albino con il potere di comandare tutti gli insetti, un nano con capacità magnetiche sui metalli e l’uomo bestia, ricoperto completamente di peli. Quando il loro capo, un vecchio prestigiatore, si mette alla ricerca dei passaporti per scappare negli Stati Uniti, i quattro finiranno nelle grinfie di Franz, il sadico nazista con sei dita per mano, pronto a tutto per rendere i quattro un’arma letale per il bene del terzo reich …. Gabriele Mainetti aspetta sei anni per regalarci una nuova perla, più corposa nella produzione e soprattutto dal comparto tecnico di altissimo livello. Niente da invidiare nelle scenografie, costumi ed effetti speciali alle pompose produzioni d’oltre oceano con protagonisti super eroi ed esseri dai poteri straordinari. Se da una parte si vuole stupire con l’estetica visionaria, dall’altra si vuole mantenere uno stile fantasy nostrano e casereccio sulla scia del recente PINOCCHIO di Matteo Garrone, dal quale però Mainetti si smarca, prediligendo allacciarsi al cinema di genere italiano più incline alla violenza. Non mancheranno infatti torture estreme, nudità e scene di sesso senza veli del tutto inattese, sangue e violenza gratuita. Tutto questo viene ampiamente mitigato da una onnipresente ironia leggera, tesa a smorzare le atrocità della guerra e l’inaudita violenza senza pietà del villain di turno. Questo, interpretato dall’ottimo attore tedesco Franz Rogowski, finirà per diventare l’anima e forza trainante dell’intera pellicola, proprio come fece Luca Marinelli, indimenticabile, in quello dello Zingaro nella succitata opera prima di Mainetti. Un mostro che lotta per essere accettato dai, autoproclamatosi, super uomini nazisti, fratello compreso. Nonostante alcune incongruenze storiche, non determinanti ai fini della storia, il film scorre a meraviglia, senza crollare mai, nemmeno nel finale, dove le simpatiche, quanto inquietanti, visioni di Franz si avvereranno in maniera non proprio superficiale. Sorvolando sui molteplici significati della pellicola sotto la sua superficie fantasy, dove troveranno spazio anche tantissimi altri personaggi oltre a quelli citati, FREAKS OUT è un film sorprendente e potrebbe fare, ancora di più de LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT, fare da spartiacque e apripista ad un nuovo cinema italiano dove le idee vincono sulle mode nostrane di film romantico noiosi o di cinema troppo nostalgico del suo passato. Un nuovo gioiello, parzialmente estremo, del cinema italiano! Imperdibile!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

Link FACEBOOK INSTAGRAM LETTERBOXD IMDb TRAILER