GREENER GRASS (2019) di Jocelyn DeBoer & Dawn Luebbe

Bomba! Dopo gli esilaranti cortometraggi GREENER GRASS e ARRIVAL, rispettivamente del 2015 e del 2017, Jocelyn DeBoer e Dawn Luebbe decidono di ampliare quell’universo weird ed estremo, presente a livello embrionale nei sue short citati, sfornando una delle opere grottesche più originali e destabilizzanti del 2019 (e forse dell’intero decennio prossimo alla conclusione).
Jill e Lysa vivono in un mondo ovattato ed esteticamente perfetto, dove la competizione tra loro sembra determinare costantemente il loro presente e l’immediato futuro.
Ad accomunare gli abitanti di questa strampalata comunità americana sono diversi assurdi elementi. Tutti hanno l’apparecchio ai denti, guidano golf cart e hanno abitudini giornaliere influenzate fortemente da pubblicità assurde e programmi televisivi deliranti (‘Bimbi con coltelli’ potrebbe divenatre un girono uno spin-off decisamente interessante).
Un giorno Jill, su richiesta di Lysa, decide di ‘donarle’ la propria figlia appena nata. Nel frattempo però un omicidio turba la comunità, scatenando una serie di azioni a catena che porteranno ad un cambio fisico sostanziale il figlio maggiore di Jill ……
A metà strada tra THE STEPFORD WIVES, il cinema spesso assurdo e difficilmente catalogabile di Wes Anderson e le atmosfere grottesche del celebre videoclip BLACK HOLE SUN dei Soundgarden, questo GREENER GRASS è una mitragliatrice sempre carica di proiettili surreali, che finiranno per diventare sempre più deliranti con una serie di eventi a cascata che poco hanno a che fare con la realtà. Solo in apparenza, perché sotto la superficie multicolore da soap opera americana mette in luce un’ipocrisia bugiarda, falsa e per nulla campata in aria dei difetti più beceri della società a stelle e strisce più benestante e opulenta. Ben rappresentata da una comunità meschina che non esita a regalare i propri figli (simbolo della propria anima critica nei confronti del potere che li governa come pecore), non li rimpiange (quindi non fa nulla per cambiare), perde clamorosamente la propria identità e si vende in cambio di cose materiali, destinate però a causare solo litigi e sofferenze latenti e continue. Se il cuore del film propone una critica lucida nei confronti del benessere contemporaneo, l’intrattenimento raggiunge livelli altissimi, nonostante il ritmo sia sempre compassato e dopo ogni gag sembra quasi di sentire in lontananza le classiche risatine idiote da spettacolo televisivo a stelle e strisce. A mantenere folle dall’inizio alla fine questa commedia del delirio ci pensano proprio le due attrici e registe Jocelyn DeBoer e Dawn Luebbe, rispettivamente nei panni di Jill e Lysa, comiche quanto basta per regalare delle performance impazzite e sempre al limite della razionalità, grazie ad una continua imprevedibilità delle loro azioni e soprattutto reazioni.
Pur avendo inevitabili molteplici influenze del cinema grottesco e comico del passato (le citazioni presenti riguardano anche film estremi come WE NEED TO TALK ABOUT A KEVIN), GREENE GRASS splende magnificamente di luce propria, stimolando continuamente ed incessantemente lo spettatore, spingendolo a divertirsi ma finendo anche per costringerlo ad analisi amare sulla nostra contemporaneità, basata troppo sul consumismo inutile ed esasperato, sulla superficialità moderna e apparenza annessa, sulla cecità dei veri problemi e sulla ricerca ossessiva di cose materiali per colmare invidie, vuoti personali, carenze affettive e familiari.L’erba del vicino è sempre la migliore ….. forse! Cult istantaneo! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.