GUSOMILK (2002)

Nell’immenso, oserei scrivere infinito, mondo dei video scat giappponesi (particolare pratica sessuale che prevede l’uso delle feci umane per arrivare all’eccitamento sessuale, e può sfociare anche nella pornografia), la serie GUSOMILK, composta da cinque episodi (4+1), merita assolutamente un posto di prestigio nell’universo multimediale dedito alla merda + vomito. Clisteri di latte, uova, anguille, merda e vomito affiancheranno una pornografia pixelata, in puro stile Sol Levante, che ci accompagnerà per lunghi ed interminabili 450 minuti. Una prova estrema da ‘giochi senza frontiere con tantissima merda e varie ed eventuali’.

Ecco un riassunto breve dei cinque film:
GUSOMILK 1
Il primo film è quello più ‘delilzioso’ e che ha reso. assieme al N.4, celebre tutta questa antologia. Diviso in due parti, la prima vede protagonista una ragazza mezza addormentata si troverà cosparsa di merda prima e poi di latte, opportunamente introdotto tramite clisteri fantozziani nel sedere delle sue ‘amiche’. Uova e anguille saranno gli ingredienti finali che anticiperanno il rapporto lesbico tra la ragazza vittima di tali ricette con tanto di strap-on. Nella seconda parte una mistress eseguirà un fisting estremo e sanguinario sul suo schiavo, prima di dare vita ad una orgia porno scat decisamente dimenticabile.
GUSOMILK 2
Diviso in tre parti, il terzo film vede:
– Una ragazza viene cosparsa di merda da parte di una sua amica, per poi passeggiare allegramente per la città
– Un ragazzo ed una ragazza, dopo averla fatta defecare, si aggrovigliano tra loro in un trionfo di merda e liquidi corporei vari
– Lesbo scat senza infamia e senza lode
GUSOMILK 3
Ritroviamo gli stessi protagonisti del secondo con le stesse dinamiche precedenti, con l’aggiunta di grosse ‘mangiate’ di merda appena sfornata
GUSOMILK 4
Un inno alla merda ‘magnata’ miscelata a latte +, opportunamente introdotto tramite clisteri giganti, che finiranno per inondare una inerme scolara giapponese. Impressionante!
GUSOMILK 5
L’ultimi capitolo, un extra, riprende alcune scene mostrate in precedenza con l’aggiunta di un ‘innesto’ culinario eseguito con verdure fresche, che finiranno per diventare anch’esse merda fumante divorata, come in precedenza, avidamente e senza esitazioni.
Cagate a vicenda, continue, miscelate a latte, uova, animaletti viscidi e altre cibarie, alternate a visioni pornografiche pixelate per 7 ore e mezza di durata titanica, che Béla Tarr e Lav DIaz nemmeno si sono sognati nei loro peggiori incubi. In una scala estrema e abominevole questa antologia è senza dubbio insuperabile, ma se cercate arte cinematografica sopraffina lasciate stare. Questo è un inno alla merda fumante multiforme, cotta, mangiata, vomitata e miscelata con ingredienti introvabili nella peggiore cucina da incubo (per nostra fortuna 😀 ). Consigliata ai curiosi e amanti dell’estremo pixelato senza regole e limiti. VALUTAZIONE 7/10

 

H.E.