Campagne lussemburghesi ai confini con la Germania. All’inizio di una mattina d’estate Jens, un uomo con un segreto nascosto in una sacca, emerge dalla foresta. In un villaggio rurale chiede di lavorare come bracciante. I contadini, sospettosi, non sono molto disponibili ad aiutare Jens. Solo quando Lucy, la figlia indisciplinata del sindaco, si prende in simpatia Jens, il villaggio cambia atteggiamento: viene subito offerto un lavoro come bracciante e una roulotte in cui vivere. Man mano che il tempo passa e viene gradualmente integrato nella comunità, emerge che non è l’unico con un passato da nascondere. Qualcosa di sinistro sta in agguato sotto la superficie immacolata di questo pittoresco piccolo mondo …….
GUTLAND rappresenta una piacevole visione, con ambientazioni enigmatiche che nascondono qualcosa di malvagio e pericoloso, sempre invisibili all’occhio umano. Si percepisce costantemente ma non si vede mai, o quasi. Se la natura criminale di Jens si intuisce da subito e si scopre a metà pellicola, la strana atmosfera cupa del villaggio rurale, da ‘zona del crepuscolo’, mantiene abilmente l’atmosfera morbosa, fumosa ed inquietante fino alla fine, dove la vera natura degli abitanti amichevoli (fin troppo) nei confronti di Jens vedrà la luce. Forse un taglio eccessivamente weird, netto e volutamente sorprendente nel finale lascia spiazzati e confusi, in quanto troppo differente dai 90 minuti precedenti.
Ottimo l’attore protagonista, metamorfosi estetica compresa, e le location sempre azzeccate, comprese le misteriose ed erotiche foto al femminile, destinate a catturare costantemente la nostra attenzione.
Pur essendo una spanna sotto i titoli sopra citati, GUTLAND merita assolutamente di essere visionato …… fino alla fine! VALUTAZIONE 8/10
H.E.