H.H. Holmes: America’s First Serial Killer (2004) di John Borowski

Primo capitolo di una trilogia ipotetica dedicata ai serial killer americani più noti, a cavallo dei due secoli XIX e XX, da parte di John Borowski. Opere molto didascaliche dove, considerati gli anni in cui si svolgono i fatti, la ricostruzione storica appare perlopiù didascalica e schematica ma non epr questo rpiva di interesse. Questo primo lavoro è dedicato a Henry Howard Holmes (Albert Fish e Carl Panzram gli altri due), il quale finì per diventare il primo serial killer di una certa fama nell’America di fine ‘800.John Borowski ricostruisce sin dall’infanzia la vita di H.H. Holmes, utilizzando la biografia dello stesso (scritta in carcere nel 1895), analisi di criminologi contemporanei, disegni e rare fotografie dell’epoca. Un’infanzia infelice, con il padre alcolizzato ed il costante bullismo che lo perseguitava, Howard dimostrò sin da subito uno spiccato amore per il macabro, sezionando animali per il solo piacere di farlo. Dai sedici anni in poi la sua vita fi parecchio intensa. Si sposò giovanissimo (il primo di tre matrimoni) e iniziò a studiare medicina presso l’università del Vermont. Qui approfittò dei cadaveri utilizzati nelle lezioni operative dell’università per apprendere le rudimentali tecniche di dissezioni corporee che caratterizzeranno le sue perversioni estreme negli anni successive. Dopo essere stato cacciato dall’università, a causa di una truffa all’assicurazione, Holmes si trasferì nel 1986 a Chicago, lavorando come aiutante in una farmacia di una donna rimasta vedova. Ben presto la donna sparì e Holmes finì per diventare proprietario della farmacia. Alcuni fattori determinanti di quegli anni e di quella città furono fondamentali per creare le basi degli orrori che resero celebre in tutto il paese da lì poco Holmes ed il suo ‘Murder Castle’. Chicago era una città che si stava leccando ancora le ferite dall’immenso incendio del 1871 che l’aveva distrutta quasi del tutto e nel 1892 si apprestava a presentava una fiera mondiale lunga 4 mesi e di proporzioni gigantesche per l’epoca (erano previste 20 milioni di visitatori). Approfittando della forte crescita edilizia, Holmes fece costruire un palazzo pieno di stanze e labirinti degni di un castello medievale (camere a gas, pozzi acidi e celle destinate alla disidratazione), sotterranei destinati ad aberranti torture e perfino una piccola fornace. Holmes approfittando della fiera sopra citata e delle moltitudine di persone che cercavano stanze per dormire a basso costo, ospitò decine di persone e famiglie, le quali entrarono del suo castello dell’orrore e non uscirono mai. Holmes inoltrò negli anni instaurò rapporti commerciali con diverse università e ospedali degli Stati Uniti, fornendo loro scheletri umani in ottime condizioni in cambio di denaro. Sarà proprio la sua sete di denaro, oltre alla sua vena omicida e perversa dedita alle torture, a tradirlo. Infatti le sue truffe alle assicurazioni (dove spacciava gente per morta scambiandola con veri cadaveri negli obitori) finirono per farlo entrare nel mirino della Pinkerton (l’embrionale FBI). Catturato, i suoi abomini, compreso il suo immenso palazzo-castello di Chicago (con le stanze delle torture, decine di scheletri e cadaveri in putrefazione), finirono per venire alla luce, al punto che il suo processo, del 1895, finì per trasformarlo in una specie di celebrità, spauracchio per i più piccoli e primo serial killer di fama internazionale degli Stati Uniti D’America. Documentario semplice, dal taglio televisivo e poco dinamico (le poche foto dello stesso rendono ben l’idea sul personaggio), reso però di grande interesse dai tantissimi dettagli afferenti H.H. Holmes, la sua mente contorta e la sua figura macabra ed inquietante (gli furono attribuiti oltre 200 omicidi, tra i quali diversi bambini, di cui 27 accertati). Se amate le storie sui serial killer, questo doc è da vedere assolutamente! VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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