HABIT (2017) di Simeon Halligan

Ecco un altro ottimo esempio di neo-horror avvincente, originale, moderno. Già il fatto che il film sia inglese offre più di una garanzia. Tratto da un racconto di enorme successo a firma di McGeagh. Siamo a Manchester, il prologo mostra due giovani, fratello e sorella, giocare in un bosco, la mamma è in auto e… Poi ci spostiamo nella contemporaneità, Michael è un giovane un po’ sbandato, senza lavoro, quando conosce una ragazzina che gli si infila in casa e lo porta a conoscere un club, il “cloud 9”, in cui giovane ragazze si prostituiscono. Michael trova lavoro nel club, come guardiano, ma il luogo si rivela l’anticamera di qualcos’altro, di molto più estremo, destinato a creare vincoli di sangue, profondi e indissolubili. Film davvero bello, con una sua potenza e intelligenza, musiche di livello, grande maestria nel dosare i momenti, i ritmi e l’alternanza di violenza, inquietudine e tensione. Si tratta di un prodotto in linea con i neo-horror usciti negli ultimi 3 anni. Per via dei colori, della regia, e soprattutto di alcune scene orgiastiche e sanguinolente sospese tra realtà ed immaginazione. Un prodotto da vedere e rivedere, di assoluto spessore! VALUTAZIONE 7,5/10 Review by Claudio Marucchi