…HANNO CAMBIATO FACCIA (1971) di Corrado Farina

‘Il terrore, oggi, si chiama tecnologia’. Il primo lungometraggio di Corrado Farina, anche dopo cinquant’anni, conserva un fascino indissolubile e soprattutto riesce a rimanere incredibilmente attuale, nonostante sia stato partorito da un decennio ora sempre più lontano, gli anni ’60, caratterizzato da contestazioni, lotte di classe e forti contestazioni sociali.Alberto Valle, modesto dipendente della Auto Avio Motors, viene inaspettatamente convocato dall’ingegner Giovanni Nosferatu, proprietario della società e invitato nella sua villa in montagna. Alberto, giunto nella villa, scopre che il misterioso e potente Nosferatu vuole proporgli una carica di primo piano nella sua società: presidente della Auto Avio Motors. Alberto però si riserva di dare una risposta definitiva, desideroso anche di scoprire quali sono i segreti gelosamente custoditi nella villa e nelle zone ad essa limitrofe … Sotto la superficie di satira politica sul capitalismo moderno, molto in voga nel cinema italiano degli anni ’70, e della patina horror, dove viene inizialmente ripresa la figura del conte Dracula, si nasconde una brillante visione futura spinta da ottime riflessioni sul presente di allora. Se la figura del potente proprietario, interpretato da un sempre brillante Adolfo Celi, si rifà per nome al vampiro di Murnau, la stessa figura sempre ricalcare quella che aveva all’epoca l’imprenditore più celebre e influente della nostra penisola, ovvero quella dell’avvocato Gianni Agnelli. Non è un caso forse che le riprese esterne siano state fatte nelle langhe piemontese, avvolte nella nebbia, e nella città di Torino. Un parallelismo che troverà ampio riscontro in una serie di sorprendenti incontri tra la casta del potere legata indirettamente e direttamente alla figura del Nosferatu. Un vampiro che ha, come si evince dal titolo, cambiato faccia ma soprattutto pelle, per sopravvivere e prosperare ai danni della massa beota, prima asservita al potere per paura ora devota consumatrice attraverso massicce campagne pubblicitarie pronte a gonfiare le tasche avide dei potenti di turno (la pubblicità dell’LSD, e come viene partorita, è di un grottesco fenomenale e allo stesso tempo inquietante). Un consumismo che rispetto ad allora ha cambiato pelle ma sotto la stessa è rimasto uguale e sempre affamato, con i mass media del nuovo millennio pronti a fagocitare nuove orde, sempre più numerose, di shopping spesso inutile e poco funzionale. L’aspetto socio politico, caratterizzato da sete di potere, corruzione e opportunismo selvaggio, onnipresente lungo tutto il film, non scalfisce minimamente l’atmosfera mistery e horror che domina e avvolge i protagonisti e soprattutto la villa, caratterizzata da un mix perfetto tra antico e moderno. Ad impreziosire il tutto una colonna sonora incalzante, ad opera di un ispirato Amedeo Tommasi. Un piccolo grande cult del nostro cinema di genere!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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