HARD BOILED (辣手神探) del 1992 di John Woo


‘Tutto passa di moda …. ad eccezione della guerra’ Prima di attraversare il pacifico, per una decennale parentesi a stelle e strisce, il dinamico regista John Woo chiudeva la prima e gloriosa carriera asiatica con un vero e proprio capolavoro action, divenuto sin da subito un punto fermo del genere e tra i più influenti per i decenni successivi. Un crime movie violentissimo (con ettolitri e ettolitri di sangue), ricchissimo di azioni piacevolmente esagerate e assurde, dove saranno le pistole e armi da fuoco a ‘recitare’, mettendo in secondo piano, si fa per dire, un cast di attori con i ‘contro cojones’. Dal suo attore feticcio per eccellenza, l’iconico Chow Yun-fat, protagonista indiscusso di questo film, all’ottimo Tony Leung Chiu-Wai (indimenticabile protagonista in UN film all’opposto di questo come il celebrato IN THE MOOD FOR LOVE), senza dimenticare una leggenda dei CAT III estremi di Hong Kong come Anthony Wong (EBOLA SYNDROME, THE UNTOLD STORY), perfetto nei panni del criminale senza cuore, pietà e scrupoli. Hong Kong. Yuen, soprannominato Tequila per la sua passione per il liquore messicano, tenta di arrestare un gruppo di trafficanti di armi in una sala da tè. Le cose non vanno come sperato e ne viene fuori una strage, dove il suo amico e collega Benny viene ucciso, mentre i pesci grossi dei trafficanti riescono a fuggire. La caccia di Yuen ai trafficanti, capeggiati dal feroce Johnny si farà sempre più serrata ma l’asso nella manica del boss criminale è il suo nuovo braccio destro, un sicario dal sangue freddo che risponde al nome di Alan. Quest’ultimo non si farà scrupoli nell’ammazzare il suo vecchio boss per passare nella banda di Johnny. Tra informatori, doppiogiochisti e vendette personali, Hong Kong si tingerà sempre più di rosso sangue, soprattutto quando Yuen scoprirà la vera identità di Alan …Se a fine visione il soggetto di base finirà per non rimanere negli annali del cinema, tutto il resto è tritolo puro. Sin dalla prima ferocissima sparatoria nella casa del tè (dove troveremo un giovanissimo Jun Kunimura) finiamo per rimanere ipnotizzati dalle rocambolesche, sensazionali e ‘illogiche’ scene d’azione, forse mai così estreme per il cinema di Woo. A mitigare e alternare le successive sequenze a base di piombo, sangue e violenza, saranno gli intermezzi più riflessivi caratterizzati dalla tipica musica da piano bar con atmosfere vagamente similari ai film polizieschi e serie Tv anni ’80 americane (ARMA LETALE e MIAMI VICE), a dimostrazione di quanto il regista prestasse un grandissima attenzione al cinema d’oltre oceano (perfino BLADE RUNNER farà capolino tra le innumerevoli citazioni presenti). Tutto però è destinato a passare in secondo piano davanti a azioni spettacolari che hanno fatto scuola in tutto il mondo. Da motociclette usate come catapulte a scontri ‘uno contro uno’ in parallelo (quella nelle corsie d’ospedale tra Alan ed il sicario simil Terminator), fino a voli che sfidano la fisica solo per sparare un colpo decisivo. Sulla scena finale in ospedale, con Yuen ‘armato’ solo di un neonato in braccio, siamo ad un livello supremo di azione inarrivabile forse ancora oggi, nonostante siano passati quasi trent’anni. Tra rallenty continui, splatter a fiumi e piombo rovente, la noia in HARD BOILED non è contemplata nemmeno per un minuto. Forse …. il miglior film d’azione (estrema) degli anni ’90! VALUTAZIONE 5/5

H.E.

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