JACOB’S LADDER (ALLUCINAZIONE PERVERSA) del 1991 di Adrian Lyne

Nel cuore di una filmografia avvezza all’erotismo nelle sue molteplici forme, Adrian Lyne spara fuori una delle opere estreme più forti ed originali di sempre, fonte d’ispirazione di altre pellicole (DONNIE DARKO su tutte ma anche il nostrano SHADOW di Federico Zampaglione) e videogiochi (SILENT HILL ma non solo). Uscito lo stesso anno del JFK di Oliver Stone, con il quale condivide complotti e segreti governativi sepolti nei decenni precedenti, JACOB’S LADDER è un labirinto senza uscita delle mente di un reduce di guerra del Vietnam, Jacob appunto, costretto a convivere con ricordi confusi (e quanto mai allucinanti) della famigerata guerra del sud est asiatico ed inoltre con i rimorsi logoranti per la perdita di un figlio. A completare la paranoia e l’insicurezza del neo postino di New York, vi è una confusione perenne su cosa sia reale e cosa frutto della sua immaginazione. Tutto questo lo porterà, assieme ad altri ex reduci come lui di una misteriosa missione in Vietnam, sull’orlo della follia. Quando tutti loro, una volta riuniti, finiranno per convincersi di essere il bersaglio di un complotto governativo atto a nascondere quanto avvenuto in guerra, finiranno per diventare prede e bersaglio di ‘esseri’ e uomini misteriosi, tutt’altro che amichevoli …..

Come nella Bibbia, dove Giacobbe vede una scala in una visione che conduce al cielo, il protagonista, interpretato da un Tim Robbins eccelso, vive e sopravvive in un contesto dalle forti connotazioni religiose e mistiche, dove la vita sembra appannaggio di forze oscure, opprimenti e legate tra loro da una linea sottile attraverso misteriosi ed inafferrabili complotti ad opera di entità forse superiori, difficilmente catalogabili per buona parte della pellicola. Come per altre pellicole estreme con reduci di guerra (TAXI DRIVER, COMBAT SHOCK, ROLLING THUNDER solo per citarne alcune) la vera guerra per molti di loro inizia con il ritorno in patria. Se inizialmente JACOB’S LADDER sembra indirizzarsi verso un dramma disturbante, dove parti doloroso comunque non mancheranno, finisce per passare dal thriller politico all’horror puro con il passare dei minuti, scioccando lo spettatore con sequenze horror terrificanti ed inquietanti, afferenti torture ed ambientazioni costellate da pessimismo cosmico e destinate a lasciare il segno nella mente di Jacob. Un mondo, quello presentato da Lyne, che appare come una sofferente visione moderna del purgatorio dantesco, dove solo con il finale catacombale e rivelatore (in parte), toccherà a noi decidere se sarà il paradiso o l’inferno la prossima meta di Jacob. ALLUCINAZIONE PERVERSA, titolo italiano, rappresenta una visione originale e controversa della mente umana, delle sue paure primordiali, delle sue molteplici e ancora sconosciute crepe oscure nella mente, destinate spesso a prendere forma e sostanza a seguito di eventi nefasti della vita terrena. Un’opera horror, psichedelica e psicologica unica nel suo genere, destinata, per nostra fortuna, a cambiare per sempre il volto estetico del panorama horror più estremo degli ultimi 30 anni! VALUTAZIONE 9,5/10

 

H.E.