JELLYFISH (2019) di James Gardner





Il cinema inglese, noi estremi lo sappiamo bene, quando vuole colpire duro, lo fa in maniera cruda e senza mezze misure.
Ecco un ‘disturbing drama’ di fortissimo impatto emotivo che mette in risalto la figura del comico agli albori, dove le storie divertenti che racconta e che strappano sorrisi in bilico tra il tragico e la commedia, spesso sono conseguenze di una vita in bilico sull’oblio, la depressione e momenti negativi.
Margate, UK. Sarah ha 15 anni e sua madre soffre di depressione. La maggior parte dei giorni sua madre trascorre la giornata a letto, quindi tocca a Sarah far da mangiare ai suoi due fratellini più piccoli, portarli a scuola e prendersi cura di loro. La sera, dopo aver raccolto i suoi fratelli da scuola, ha un lavoro part-time in una sala giochi locale che non paga abbastanza per coprire le bollette a casa, quindi arrotonda masturbando, in un vicolo adiacente la sala giochi, i clienti più anziani della sala giochi. Sarah, nonostante tutto, coltiva un sogno, diventare una cabarettista comica ……….<br> Debutto con il botto per il giovane regista britannico James Gardner, in quanto JELLYFISH è uno di quei film drammatici a tinte forti destinati a lasciare il segno. Forte di un’interpretazione poderosa da parte della gallese Liv Hill nei panni di Sarah, bravissima nel catalizzare su di sé tutte le problematiche che avvolgono la sua dinamica vita e la sua combattiva personalità, JELLYFISH è un film che strappa qualche sorriso ma non risparmia mai bocconi amari, anzi, amarissimi. Una chiara visione delle poche opportunità di successo in una città di mare come Margate, grigia e poco solare, accentuate dalla difficoltà estreme che una quindicenne deve affrontare quotidianamente, destinate purtroppo, per cause di forza maggiore, a scivolare in situazioni sempre più spregevoli e sgradevoli. Per citare la celebre legge di Murphy ‘quando le cose vanno male possono sempre peggiorare’. Il regista Gardner non ci risparmia nulla, in quanto prima ci colpisce in faccia con un cazzotto durissimo (quella maledetta sala giochi) e poi ci mette senza speranza KO con un finale mortificante, avvilente, demoralizzante e da salivazione azzerata, per citare il nostro Fantozzi (restando in tema di comici divertenti ma che nascondono alle spalle un’enorme infelicità).
Proprio quel finale, così forte e senza peli sulla lingua, ci permetterà di capire al meglio il titolo di questa pellicola (JELLYFISH significa medusa), in quanto non poteva esserci animale migliore in natura per sintetizzare l’anima tormentata di Sarah. Se amate i dramma inglesi very shock, con personaggi ruvidi ma dalla tempra d’acciaio, alla THE SELFISH GIANT o TYRANNOSAUR, allora JELLYFISH sarà probabilmente la vostra pellicola dell’anno! VALUTAZIONE 4/5

H.E.