KEN IL GUERRIERO – IL FILM (Seikimatsu Kyūseishu Densetsu Hokuto no Ken) del 1986 di Toyoo Ashida

 

 Uno dei miti più grandi, acclamati e noti dei manga e dell’animazione mondiale è senza dubbio Kenshiro, personaggio protagonista della serie di manga nata nel 1983, ad opera di Buronson e Tetsuo Hara. Nel 1984 Kenshiro Kasumi, noto a tutti semplicemente come Ken, invade le televisioni commerciali italiane, con la serie tv destinata a spopolare nel pubblico dei giovanissimi, esaltati da questo mix vincente di violenza estrema, corpi esplosi, ambientazioni post nucleari e arti marziali, sulla scia entusiastica dei vari film di Mad Max e quelli con protagonista Bruce Lee. I due citati sono stati due punti di riferimento e di influenza, dichiarati dagli stessi autori del manga, per i personaggi ed ambientazioni del mondo immaginario di Ken.
La storia del manga (e della serie Tv) vede nel 1986 la realizzazione del progetto lungometraggio con alla regia Toyoo Ashida, con alcune differenze, ma non poteva essere altrimenti, rispetto al manga, mantenendo comunque la sua spina dorsale.
Siamo alla fine del ventesimo secolo. Una guerra nucleare ha ridotto la Terra in macerie, riducendola in desolati deserti e privandola di fiumi ed oceani. Tuttavia la razza umana è sopravvissuta, ma tra i pochi rimasti vige la legge del più forte. In questo scenario post-apocalittico si muovono Kenshiro e la sua fidanzata Julia. Ken è il legittimo successore della sacra scuola dell’Hokuto Shinken, un’arte marziale e spirituale devastante, in grado di far esplodere in mille pezzi gli avversari. Shin, uno dei maestri della Nanto Shinken, arte marziale altrettanto devastante anche se diversa, è innamorato anche lui di Julia e dopo aver ridotto in fin di vita Ken in un duello, la rapisce. Ripresosi dopo molto tempo e ora accompagnato prima da Bart e Liynn e poi da Rei, altro combattente di Nanto, Kenshiro inizia un lungo viaggio per ritrovare l’amata: dovrà affrontare innumerevoli avversari, tra cui i suoi due fratelli Jagi e Raoul…
Tecnicamente ed esteticamente poderoso, il film ha dovuto seguire diverse censure nelle varie distribuzioni nel tempo, con una desaturazione dei colori nelle scene più estreme e splatter in alcune versioni.
Ossicini frantumati, crani esplosi, arti spappolati e sangue in gran quantità, per uno dei film d’animazione più riusciti del sol levante, nonostante qualche disappunto da parte di alcuni appassionati del manga per l’esclusione di alcuni personaggi fondamentali come Toki, il fratello di Ken.
Alcuni combattimenti nel film sono strepitosi ed affogati letteralmente nel sangue. Storico il primo tra Shin e Ken, con tanto di 7 stelle create ad arte nel petto di Ken oppure tra Raoul ed il padre della famiglia Cobra. Se il mondo succitato creato è entrato di prepotenza nell’immaginario collettivo, grande merito va alla riuscita del protagonista. Un personaggio leale, silenzioso, che non teme nessuno, dal passato tormentato e consapevole del peso che comporta la successione di una grande scuola come quella di Hokuto. Per chi ha macinato e divorato le tv commerciali negli anni ’80 e ’90, oppure ha letto il manga, Kenshiro è, assieme al nostro Tex Willer (Bonelli Editori) uno degli eroi più puri e senza debolezze della storia a fumetti mondiale, in quanto non arretra mai e non si tira mai indietro, rappresentano meglio di tutti il mito dell’eroe, paladino dei più deboli, ed il sogno di milioni di appassionato e sognatori, giovani e non più giovanissimi.
In conclusione il film non tradisce lo spirito del manga e della serie tv, regalando la violenza. il gore e la desolazione tanto amata dai fans di Kenshiro. Imperdibile! VALUTAZIONE 4,5/10

H.E.

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