KILLER RATINGS (Bandidos Na TV) del 2019 di Daniel Bogado

‘Quello che pensavo di sapere su Wallace Souza quando ho iniziato, si è rivelato essere solo il punto di partenza di questa storia straordinaria. Quando ho guardato più in profondità, ho visto che gli eventi che seguivano erano pieni di colpi di scena sempre più sbalorditivi che sarebbero stati considerati troppo stravaganti perfino in una sceneggiatura di Hollywood’. Pensiero a fine opera del regista di questa incredibile, scioccante e stupefacente serie crime sul ‘caso Wallace’, una delle storie recenti brasiliane più note ed inverosimili più note in tutto il mondo. Se Netflix spesso spara a salve con i film, con i documentari e soprattutto le serie tv (estreme) colpisce a pallettoni. Dopo MAKING A MURDERER, WILD WILD COUNTRY, EVIL GENIUS e CONVERSATIONS WITH A KILLER: THE TED BUNDY TAPES, ecco un’altra superlativa serie che si apre in maniera pazzesca e finisce con un epilogo amaro, triste e privo di verità assolute.<br>Nella prima puntata seguiamo l’ascesa ed il successo di Wallace Souza, giornalista prima e presentatore poi del ‘Canal Livre’ a partire dal 1989. ‘Canal Livre’ (del canale Tv Rio Negro) è stato il programma televisivo più seguito in assoluto dello stato di Amazonas e tra i più noti del Brasile degli anni ’90 e 2000. Un successo devastante dovuto principalmente alle abilità di Wallace Souza, abile nel trovarsi in prima linea con la polizia durante la loro battaglia in prima linea con i trafficanti e la criminalità della città di Manaus. Una popolarità crescente ed innrestabile, di Souza e Canal Livre, in quanto i cadaveri dei trafficanti, a seguito di scontri tra bande o rapine finite male, e retate della polizia, feroci e senza freni, erano mostrate in presa diretta e soprattutto senza censura. La figura di Souza finì per avvicinarsi a quella di un supereroe invincibile a fianco dei cittadini più deboli, esaltandone a dismisura la sua figura alimentata dallo stesso costantemente da attacchi senza paura alla politica e vertici dello stato di Amazonas. L’ingresso in politica di Souza, eletto a furor di popolo, cambierà tutto, in quanto l’arresto di un trafficante locale (tale Moa) finirà per gettare un’ombra nerissima sulla sua figura, famiglia e programma televisivo, in quanto questi, per evitare il carcere a vita, accuserà Wallace di essere a capo del traffico di eroina e cocaina di Manaus e di aver atto uccidere, attraverso esecuzioni mirate, i trafficanti rivali solo per far impennare alle stelle l’audience del suo programma televisivo ‘Canal Livre’, un ‘found footage’ televisivo in modalità snuff ….
Questa sopra descritta è solo la prima di sette puntate da vedere in apnea estrema, in quanto la serie di colpi di scena, dove la verità sfuggirà di mani più e più volte, sembra non avere sosta, mentre le scene macabre finiranno per diventare, nonostante la loro durezza, per diventare l’abitudine. In particolare quelle dell’ultima puntata, in un miscuglio di emozioni e regolamenti di conti (celebre quello avvenuto nel carcere di Manaus) che ci friggeranno la mente. A confronto, le battaglie politiche italiane degli ultimi trent’anni finiranno per sembrare un programma per bambini, se confrontate con quelle tra Wallace ed i suoi avversari politici (ma non solo) e narrate magnificamente in KILLER TV (titolo italiano). Il tutto è reso credibile e solido da filmati originali, interviste ai protagonisti (sopravvissuti), tra i quali spiccano quelli della task force che non diede tregua a Wallace e momenti assurdi presenti in ‘Canal Livre’. Regia stupefacente, immagini mozzafiato dell’entro terra brasiliano, con colori estremi annessi, saranno al ciliegina sulla torta di questa serie più unica che rara, dove troveranno spazio morte, criminalità, dolore, sofferenza, pedofilia e corruzione ai massimi livelli politici! Fenomenale! VALUTAZIONE 4/5

H.E.