KISSES (2008) di Lance Daly

Un piccolo grande film indipendente irlandese, che mostra una parte nascosta della patria di San Patrizio lontana dal mondo felice e sempre verde dell’isola nord europea nota a tutti noi.
Intenso nei contenuti e originale nella forma, con un cambio di passo tra bianco & nero e colore (con alcune perle sottili che passano lievemente dal grigio all’appena colorato) destinato a lasciare il segno nella nostra memoria cinematografica.
Protagonisti due giovani adolescenti vicini di casa che vivono nella periferia più disagiata della città di Dublino, Dylan e Kyle. Dylan è un giovane solitario che subisce continuamente gli scherni dei suoi coetanei e l’aggressività e gli sbalzi d’umore del padre, oltre a sognare di incontrare nuovamente il fratello maggiore fuggito di casa. Kyle, una ragazzina molto vivace, subisce le angherie familiari e delle altre ragazze del vicinato più grandi di lei, mentre un’ombra oscura di abusi di uno zio più grande di lei aleggia nell’aria sin da subito. Un giorno, mentre il padre di Dylan lo sta braccando in casa per pestarlo, lei lo aiuta a fuggire, finendo per navigare con un mezzo di fortuna e ritrovarsi nella tentacolare Dublino. Le ore difficili, tra freddo e fame, che saranno costretti, a passare pur di non tornare nelle loro case, nella notte di Dublino finiranno per alternare momenti tragici, con pedofili assetati di abusare di loro e senzatetto moribondi, ad altri euforici e pieni di vita. Il tutto mentre cercano disperatamente il fratello di Dylan e sognando un immediato futuro migliore …….
Senza cercare soluzioni cinematografiche virtuose o sceneggiature rompicapo, questa lotta per la sopravvivenza da parte dei due giovanissimi adolescenti, in una Dublino nera come la pece, finirà prepotentemente per fare breccia nel nostro cuore, dove i dialoghi minimali, aneddoti agghiaccianti e personaggi meschini e mefistofelici affamati della loro innocenza (perduta), non ci permetteranno mai di abbassare il livello di tensione e pericolo costante presente in ogni vicolo buio e senza luce di Dublino. Ottima la costante, e sempre in maniera diversa, onnipresenza di Bob Dylan, tra canzoni e cantanti di strada, cover band ed un sosia che con poche parole infonde sicurezza e fiducia nei due giovani fuggiaschi. Azione, dramma e momenti romantici teneri ci regaleranno un film emozionante, a tratti disturbante, che mostra le forti contraddizioni di una città come capitale irlandese, bella fuori ma marcissima al suo interno (e nelle periferie che la circondano), dove bisogna crescere in fretta (in una sola notte estrema) per non essere divorati e dove un semplice bacio vale più di mille parole! Filmone! VALUTAZIONE 8,5/10

 

H.E.