LA BETE (La Bestia) del 1975 di Walerian Borowczyk

Nella vita ci sono pochi film che devono assolutamente essere visti prima di morire. Uno di questi è sicuramente LA BESTIA di Borowczyk, un’opera spaventosa ed inquietante, nonostante l’ironia grottesca e l’erotismo morboso che pervadono la pellicola e l’atmosfera malsana che si respira durante la visione, grazie anche a diverse scene hard allucinanti, da far impallidire qualsiasi film di porno hardcore. Naturalmente le due scene madri del film, l’incontro della bestia con Romilda nel bosco e quella finale, sono indimenticabili ed irripetibili.
Francia. Nel castello che domina la tenuta di loro proprietà il marchese Pierre de L’Espérance e il duca Rammondelo de Balo discutono del futuro prossimo, non più roseo economicamente, e del non più giovanissimo Mathurin. Quest’ultimo, figlio del marchese, grazie ad un matrimonio combinato, sta per sposarsi con la ricca Lucy Broadhurst. I due ancora non si sono incontrati di persona e per presentarlo bene, Il marchese invita Lucy e la madre presso la loro tenuta. Quando sono tutti a tavola per conoscersi di persona, Mathurin va fuori di testa ed inizia a straparlare. Per evitare che tutta la combine salti, il marchese lo fa allontanare. Nel frattempo Lucy, incuriosita da quadri e disegni della tenuta, viene a conoscenza della sorte misteriosa toccata all’antenata del marchese, la bella Romilda de L’Espérance, dove si sospetta di un incontro tra lei ed una bestia misteriosa che viveva nel bosco.
La notte Lucy, nella sua mente, inizia a fantasticare sull’incontro tra Romilda e la Bestia, eccitandosi sessualmente ed immaginandosi uno stupro selvaggio e “bestiale” subito dalla bella nobile…….
Il film parte forte sin dall’inizio, dove vediamo lo strano Mathurin eccitarsi mentre assiste ad un accoppiamento, senza alcuna censura, tra cavalli. Il culmine e l’apoteosi sono le due sequenze citate in precedenza, quella della BESTIA eccitata, realizzata in grande stile nonostante il costume non sia bellissimo da vedere, ma forse è proprio questo l’effetto voluto, un essere mostruoso, brutto da vedere e particolarmente eccitato, fino allo sfinimento 😀! Se il profano è rappresentato da musiche birichine, dialoghi, foto di cavalli ‘iper cazzuti’, scene erotiche danno vigore al profano del film, mentre il sacro è rappresentato da vescovi, preti e cardinali, i quali si riveleranno dei gran conoscitori della materia sessuale “estrema”, zoofila e blasfema, con protagonista assoluto “la bestia”. Una pellicola potentissima da vedere, apprezzata per la sua esagerata rappresentazione del desiderio represso dell’animalità innocente, che spesso si cerca di mortificare e distruggere, ma che nonostante ciò sopravvive, attendendo di manifestarsi in qualche modo, nell’esperienza reale o alternativamente in quella del sogno. Filmone imperdibile. Troppo bello, unico ed esagerato. VALUTAZIONE 9,5/10

 

H.E.