LA DONNA NEL MONDO (Women of the World) del 1963 di Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara & Franco Prosperi

“La macchina fotografica spoglia la donna fino alla sua pelle …… svela i segreti della sua mente e del suo corpo!” Nato da un’idea di Oriana Fallaci e dedicato alla memoria di Belinda Lee, attrice morta solo due anni prima e legata sentimentalmente a Jacopetti, questo ‘mondo movie’ (uscito in mezzo ai primi due MONDO CANE) è un bizzarro affresco gioviale e burlesco del mondo femminile filtrato attraverso l’occhio giornalistico (tra verità e menzogna, in quanto diverse sequenze sono create a regola d’arte e non proprio naturali) dei tre celebri registi italiani. Un’opera nata rispolverando tantissimo materiale scartato nel primo MONDO CANE e sparata fuori di fretta e furia per sfruttare al massimo il successo di questo nuovo genere documentaristico, appena nato e che finì subito per catturare l’attenzione di un pubblico dei primi anni ’60 più desideroso dell’eccesso, dell’esotico e di luoghi conosciuti (ITALIA COMPRESA) e sconosciuti, lontani geograficamente dal mondo occidentale e pieni di mistero (praticamente si spazia in tutti i continenti).110 minuti che non esitano a mostrare donne bellissime senza veli di ogni angolo del globo (la censura causò diversi problemi ai tre registi proprio per questo), mostrando argomenti all’epoca tabù o perlomeno di scarsa visibilità per il grande pubblico come: la prostituzione minorile, le lesbiche e l’omosessualità, la chirurgia estetica, amputazione del seno per motivi militari, zoofilia, nudismo, pornografia, tradimenti, orge, sesso virtuale, trattamenti di bellezza estremi e violenza fisica sulle bambine. Narrato in un piacevole stile ‘politicamente scorretto’ (impensabile ora) da Stefano Sibaldi e impreziosito dalle musiche del grandissimo Riz Ortolani e Nino Oliviero, questo film documentario diverte e provoca lo spettatore per quasi tutta la sua durata, virando sull’estremo solo nella parte finale. In particolare saranno mostrate prima le bambine thailandesi costrette con la forza a prostituirsi e poi mettendo in luce il caso più amaro di una donna in Belgio, prosciolta a processo dopo aver ucciso la propria bambina priva della braccia a causa del farmaco Talidomide (ved. doc ‘Attacco al demonio’ per approfondire l’argomento). Seguita illegalmente dai tre registi, i quali non esitano a mostrare quanto sia priva di sentimenti questa donna anche durante le sue giornate libere. Se alcune scene sono state create ad arte, per poter essere filmate, altre girate clandestinamente, come le prostitute ad Amburgo, hanno messo in serio pericolo gli stessi registi (un pappone aveva seguito Cavara e voleva pestarlo). Finale emozionate, dove sarà mostrato il lato più materno delle donne nei confronti dei bambini talidomidici. Tra donne poliziotto e soldato, suore e la prima donna ‘prete praticante’, studentesse che adorano la promiscuità, grandi lavoratrici, donne potenti e vedove felici, LA DONNA NEL MONDO rappresenta lo specchio migliore di una generazione, di fine ’50 e primi ’60, più unica che rara di cinema, giornalismo e cultura popolare, da ammirare senza armarsi di critiche banali ma accettando la visione romanzata e ricca di provocazione dei tre registi nostrani, forse ancora oggi troppo poco celebrati. Pur lontano dai loro lavori migliori, questo WOMEN OF THE WORLD rimane un punto fermo del genere e tra i lavori più influenti degli anni ’60. Gioiello! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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