
Giappone, seconda metà del XIX secolo. La famiglia di Yuki è stata quasi spazzata via prima che lei nascesse a causa delle macchinazioni brutali di una banda di criminali. Questi rapiscono e brutalizzano sua madre ma la lasciano in vita. Più tardi sua madre finisce in prigione, dopo aver ucciso uno dei suoi persecutori, con la sola vendetta per tenerla in vita. Crea uno strumento per questa vendetta restando intenzionalmente incinta. Anche se muore di parto, si assicura che la bambina sia cresciuto con l’unisco scopo di uccidere i criminali che hanno distrutto la sua famiglia. La giovane Yuki non conoscerà mai l’amore di una famiglia, ma solo il fuoco incessante della vendetta …….<
Il filo conduttore con il manga non si slegherà mai, in quanto un narratore e scrittore di storie permetterà di visualizzare anche i disegni in bianco e nero di questa sontuosa e poderosa storia di sangue, neve e vendetta feroce. A colpire fortissimo, oltre alle emozioni della storia primordiale della madre di Yuki e del suo addestramento da bambina, sono i combattimenti violenti dove gore e splatter prenderanno ampiamente il sopravvento. Arti amputati, fontane incessanti di sangue, corpi tagliati a metà, lame affilate e scontri ferocissimi, che finiranno per garantire una continua azione a questa storia triste e drammatica. Come anticipato in precedenza Quentin Tarantino ha ampiamente omaggiato alla grande questa pellicola nel suo celebre dittico KILL BILL, dalla trama ai combattimenti, dall’addestramento all’uso letale della spada, dalla protagonista fino alla canzone iniziale (Shura no hana) e di chiusura (lo stesso vale per quella presente in ‘Female Prisoner #701: Scorpion’, dove l’attrice protagonista sarà sempre la bellissima Meiko Kaji) presente nella parte finale del celebre scontro nella neve tra Beatrix e O-Ren Ishii. Cult imperdibile! VALUTAZIONE 4,5/5
H.E.
