LADY SNOWBLOOD (Shurayukihime) del 1973 di Toshiya Fujita

Tratto dall’omonimo manga di Kazuo Koike e Kazuo Kamimura, questo revenge movie è divenuto nel tempo una pietra miliare del cinema estremo giapponese prima e mondiale poi, capace di influenzare cineasti del calibro di Quentin Tarantino (il suo KILL BILL è quasi un remake di questa pellicola) e Takashi Miike, fino a tutto quel filone ‘splatteroso’ nipponico che ha fatto negli ultimi 40 anni dei ‘geyser di sangue’ il proprio marchio di fabbrica.
Giappone, seconda metà del XIX secolo. La famiglia di Yuki è stata quasi spazzata via prima che lei nascesse a causa delle macchinazioni brutali di una banda di criminali. Questi rapiscono e brutalizzano sua madre ma la lasciano in vita. Più tardi sua madre finisce in prigione, dopo aver ucciso uno dei suoi persecutori, con la sola vendetta per tenerla in vita. Crea uno strumento per questa vendetta restando intenzionalmente incinta. Anche se muore di parto, si assicura che la bambina sia cresciuto con l’unisco scopo di uccidere i criminali che hanno distrutto la sua famiglia. La giovane Yuki non conoscerà mai l’amore di una famiglia, ma solo il fuoco incessante della vendetta …….<br>Opera a dir poco magnifica, caratterizzata da uno stile rivoluzionario per il cinema d’azione, divisa in quattro capitoli ben distinti che richiamano i manga originali (‘La vendetta lega amore e odio’, ‘Bambole piangenti di bambù degli inferi’, ‘Ombrello di sangue, cuore di fiori’, ‘La casa delle gioie, l’ultimo inferno’), che seguiranno passo dopo passo la tragedia prima, della famiglia della bella quanto letale ‘Snowblood’ (interpretata magnificamente dall’attrice e cantante Meiko Kaji), e la sua successiva vendetta, articolata, mai banale ed ambientata in un periodo storico giapponese dove la corruzione iniziava a prendere il sopravvento e l’imperialismo militare iniziava a prendere il sopravvento.
Il filo conduttore con il manga non si slegherà mai, in quanto un narratore e scrittore di storie permetterà di visualizzare anche i disegni in bianco e nero di questa sontuosa e poderosa storia di sangue, neve e vendetta feroce. A colpire fortissimo, oltre alle emozioni della storia primordiale della madre di Yuki e del suo addestramento da bambina, sono i combattimenti violenti dove gore e splatter prenderanno ampiamente il sopravvento. Arti amputati, fontane incessanti di sangue, corpi tagliati a metà, lame affilate e scontri ferocissimi, che finiranno per garantire una continua azione a questa storia triste e drammatica. Come anticipato in precedenza Quentin Tarantino ha ampiamente omaggiato alla grande questa pellicola nel suo celebre dittico KILL BILL, dalla trama ai combattimenti, dall’addestramento all’uso letale della spada, dalla protagonista fino alla canzone iniziale (Shura no hana) e di chiusura (lo stesso vale per quella presente in ‘Female Prisoner #701: Scorpion’, dove l’attrice protagonista sarà sempre la bellissima Meiko Kaji) presente nella parte finale del celebre scontro nella neve tra Beatrix e O-Ren Ishii. Cult imperdibile! VALUTAZIONE 4,5/5
H.E.